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Uniba e Beforpharma: messo a punto il radiofarmaco che individua il tumore alla prostata

Il tumore alla prostata in Italia ha colpito quasi 41mila persone solo lo scorso anno, i malati in tutto il Paese sono circa 564mila. La diagnosi ha però un nuovo alleato: il kit a freddo del “Psma-11” per la radiomarcatura con “Gallio 68”. 

Il farmaco è stato messo a punto da un gruppo di ricercatori del dipartimento di Farmacia dell’università Aldo Moro di Bari e della società Beforpharma, grazie al finanziamenti del bando Innonetwork, e lo scorso febbraio ha ottenuto la concessione del brevetto nazionale.

La tecnologia è stata presentata questa mattina nella sede dell’ateneo barese alla presenza, fra gli altri, del rettore Stefano Bronzini, del fondatore e ceo di Beforpharma, Roberto La Forgia, e del docente di Tecnologie farmaceutiche e normativa dei medicinali dell’università di Bari, Nunzio Denora.

“Il radiofarmaco viene iniettato per via endovenosa e aiuta la diagnosi del tumore alla prostata perché si localizza a livello della lesione tumorale evidenziandola”, spiega Denora.

“La fase clinica di sperimentazione è stata progettata – prosegue – e a breve il farmaco entrerà nelle cliniche. Una volta conclusa la fase sperimentale sarà fruibile da parte della medicina nucleare”.

La ricerca e lo sviluppo sono partite nel 2017, la domanda di brevetto nazionale è stata presentata nel 2020. A dicembre 2021 la società ha chiesto l’estensione internazionale della domanda.

Quest’anno il brevetto è stato concesso. “Il farmaco supera alcuni attuali limiti nel settore – dice La Forgia -. Per usarlo basta una singola procedura, si conserva a temperatura ambiente e ha un ph completamente compatibile con quello dei pazienti.

Una volta iniettato, visualizza in modo selettivo la lesione tumorale”. Al momento potrà dunque essere utilizzato in ambito diagnostico, anche se “l’obiettivo è avviare la sperimentazione anche per il suo uso terapeutico”, conclude il ceo.

Fonte: ANSA

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