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Una mozione per tutelare la legge 194 e difendere la libertà delle donne

Nel contesto della recente approvazione da parte del Senato di un emendamento al Decreto sul PNRR, che apre la possibilità di coinvolgere associazioni pro vita nei consultori, Pier Luigi Lopalco, insieme ai colleghi Lucia Parchitelli e Michele Mazzarano, ha presentato una mozione volta a proteggere la legge 194 e a difendere il diritto delle donne all’autodeterminazione.

L’approvazione di tale emendamento, afferma Lopalco, rappresenta un tentativo di minare il diritto delle donne all’autodeterminazione, a ricevere informazioni oggettive e prive di ideologie in momenti delicati come la scelta di interrompere una gravidanza. Coinvolgere associazioni note per posizioni anti-aborto nei consultori rappresenta un passo indietro inaccettabile.

La mozione presentata impegna la Giunta regionale a esprimere dissenso rispetto alle indicazioni contenute nell’emendamento, e a non permettere il coinvolgimento di tali associazioni nei servizi consultoriali, garantendo invece investimenti nei consultori familiari e assicurando la presenza di non obiettori in tutti i presidi pubblici. L’obiettivo è garantire un accesso tempestivo e senza ostacoli all’interruzione volontaria di gravidanza, sottolineando il ruolo fondamentale della legge 194 nel ridurre il ricorso all’aborto clandestino e i casi di mortalità tra le donne.

Lopalco sottolinea che molta strada è stata fatta per attuare pienamente la legge 194, ma che ancora molto resta da fare. La Puglia, afferma, non può tirarsi indietro: il rischio sarebbe quello di violare un diritto sancito anche dal voto popolare e privare le donne del diritto alla salute e alla dignità. La mozione rappresenta quindi un importante passo avanti nella protezione dei diritti delle donne e nella difesa della legge 194.

La mozione, presentata il 15 maggio 2024, evidenzia l’impegno di Pier Luigi Lopalco, Lucia Parchitelli e Michele Mazzarano nel difendere i diritti delle donne e garantire un accesso equo e sicuro ai servizi sanitari.

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