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Tumori professionalizzanti, continuano gli incontri formativi dell’Asl di Brindisi

Si è svolto con successo il secondo incontro formativo dedicato all’emersione delle malattie professionali rivolto ai dipendenti dell’Asl di Brindisi e ai medici di famiglia. L’evento si propone come scopo quello di sensibilizzare all’obbligo di denunciare agli organi competenti i tumori di sospetta origine professionale.

Si è svolto sabato all’Ordine dei Medici di Brindisi il secondo incontro formativo dedicato all’emersione delle malattie professionali organizzato in collaborazione con la Asl Brindisi. Responsabile scientifico Nicola Dipalma, direttore del servizio Spesal del Dipartimento di Prevenzione.

All’evento, promosso dal Gruppo Operativo Interdipartimentale Permanente della Asl Brindisi per il “Monitoraggio e la Prevenzione dei Tumori Professionali” sono intervenuti professionisti aziendali, esperti dell’Inail e dell’Università degli Studi di Bari, e hanno partecipato dipendenti della Asl Brindisi e medici di famiglia.

“Siamo partiti dall’analisi dei numeri, dall’epidemiologia – ha spiegato Dipalma – per capire le dimensioni del problema tumori professionali in provincia di Brindisi e individuare gli strumenti di prevenzione e di emersione delle malattie professionali che devono essere segnalate obbligatoriamente agli organi deputati, per scopi previdenziali, statistico-epidemiologici e preventivi”.

“Aver istituito a Brindisi il Goip, l’associazione tra il Dipartimento di Prevenzione e quello Oncoematologico, Radiodiagnostico e Radioterapico, per lo studio dei tumori professionali serve a individuare tutte le neoplasie di questo tipo. Sappiamo che il 4-8% dei tumori sono di origine professionale ma spesso non abbiamo un riscontro diretto di questa radice, come nel caso dei tumori sinusali, legati frequentemente all’esposizione a particolari tipi di polveri. Quello che vogliamo comunicare oggi ai colleghi e alla popolazione, insomma, è che ci sono tanti tumori professionali che non sono denunciati”. Ha aggiunto Luca Convertini, Dirigente dello Spesal.

“Il gruppo interdisciplinare per il monitoraggio e prevenzione dei tumori professionali ha il compito di sensibilizzare i medici nel riconoscimento di queste forme di origine professionale per implementare attività di prevenzione e vigilanza. Serve quindi anche la collaborazione con le aziende per rimuovere le cause ancora attive di queste malattie perché il rischio oncologico sui luoghi di lavoro sia ridotto il più possibile”. Ha affermato Maurizio Portaluri, Direttore del Dipartimento Oncoematologico, Radiodiagnostico e Radioterapico.

Stefano Termite, direttore del Dipartimento di Prevenzione, si è soffermato sull’importanza delle certificazioni in ambito di sicurezza sul lavoro, come quelle necessarie in caso di malattia professionale.

“Data la sottostima delle segnalazioni di patologie tumorali derivanti da esposizioni lavorative – ha detto Termite – vogliamo richiamare l’attenzione su questo aspetto. Stiamo facendo una panoramica con diversi colleghi esperti, da quelli dell’Inail, a quelli dei dipartimenti che compongono il Goip sugli strumenti che abbiamo a disposizione per correlare l’esposizione lavorativa ad agenti cancerogeni alla malattia professionale, in modo da avere una mappatura del rischio ed effettuare una prevenzione completa e incisiva”. Conclude il direttore del Dipartimento di Prevenzione Stefano Termite.

 

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