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“Terapia del dolore”: Puglia Sanità ne parla con il responsabile scientifico dell’evento

Al termine del corso teorico-pratico di terapia del dolore, organizzato da “Motus animi” il 17 marzo, abbiamo rivolto alcune domande in merito alla gestione e al trattamento del dolore cronico al dottor Giuseppe Pulito, esperto in Terapia del dolore.

Cosa può fare il paziente nel momento in cui i classici antidolorifici non fanno più effetto e non vuole o non può ricorrere a un intervento chirurgico? In altri termini, come ci si può attivare contro il dolore?

La parola “dolore” ha un significato molto ampio, racchiudendo molteplici origini e cause. Il paziente, in genere, può richiedere presso il suo medico curante una visita di terapia del dolore tramite impegnativa. Nel nostro ambulatorio di Lecce i tempi sono di 15-20 giorni, perché il dolore ha bisogno di una risposta breve e adeguata. Il dolore acuto incoercibile viene invece trattato immediatamente, dato che nell’ambito dei pazienti prenotati, viene sempre lasciato uno spazio per i casi di dolore invalidante.

In che modo le nuove tecnologie possono aiutare il paziente nella gestione del dolore cronico?

C’è stata un’evoluzione quasi esponenziale nella gestione del dolore cronico dato anche il crescente interesse dei media nei confronti di questa tematica. Per fare un sufficiente trattamento terapeutico è necessaria una diagnosi adeguata. Ogni dolore risponde a un certo tipo di risposta farmacologica o terapeutica e le innovazioni tecnologie sono davvero molteplici.

In che modo la psicoterapia può collaborare con la medicina nella gestione del dolore?

Noi abbiamo un buon connubio con il centro di psicologia dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce. Prima di qualsiasi approccio terapeutico “invasivo” viene eseguito uno screening psicologico del paziente. Una percentuale rilevante del dolore cronico, infatti, non è disgiunta dall’aspetto psicologico.

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