Tariffe RSA, FdI: “Costi alle stelle. Palese venga in commissione a chiarire”
Cambiano nuovamente le regole sulle tariffe giornaliere delle RSA e a pagarne le conseguenze da una parte, saranno i gestori che si vedranno ridurre il numero dei ricoveri per l’aumento della quota parte spettante al paziente, dall’altra le famiglie che potrebbero trovarsi in serie difficoltà. La denuncia dei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Renato Perrini (primo firmatario della richiesta di audizione sul tema inoltrata all’assessore Palese), il capogruppo Francesco Ventola, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone e Michele Picaro.
“La fallimentare politica regionale in materia sanitaria fornisce una ulteriore prova. Stavolta è il turno delle Rsa, i cui gestori si vedranno ridurre il numero dei ricoveri per l’aumento della quota parte spettante al paziente, ma soprattutto a carico delle famiglie, che già avevano difficoltà a pagare 1000 euro al mese, e che adesso dovranno pagarne 1500”. Lo affermano i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Renato Perrini (primo firmatario della richiesta di audizione sul tema inoltrata all’assessore Palese), il capogruppo Francesco Ventola, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone e Michele Picaro.
“La tariffa giornaliera stabilita dalla Regione Puglia è di 100,33 euro (circa tremila euro al mese). Fino al 30 settembre dello scorso anno, – continuano i rappresentanti regionali – la suddetta somma veniva ripartita per il 70% a carico della Asl (circa duemila euro al mese) ed il restante 30% (circa mille euro al mese) a carico del paziente. A decorrere dal 1° ottobre 2022, il governo Emiliano aveva già stabilito che i nuovi ricoveri, fermo restando la tariffa giornaliera di 100,33 euro, sarebbero stati sottoposti ad una quota di partecipazione alla spesa pari al 50% (quindi 1500 euro al mese) e non più al 30%”.
“Venivano esclusi – sottolineano gli esponenti di Fratelli d’Italia – da questo provvedimento tutti i pazienti ricoverati in Rsa antecedentemente al primo ottobre 2022, che continuavano a pagare la quota parte del 30% della tariffa. Ma, con la DeGR 659/23 – dlg 502/92 art. 8 del 16/5/23 – la Regione Puglia ha stabilito che a decorrere dal primo luglio 2023, anche i pazienti ricoverati antecedentemente al primo ottobre 2022 dovranno transitare al pagamento della quota parte del 50%, invece della quota parte del 30% che già pagavano”.
“Evidente che ci troviamo di fronte a un atto su cui chiediamo immediate spiegazioni da parte di Emiliano e Palese. Perché alla sofferenza fisica e psicologica di chi è ricoverato e dei familiari che cercano di assisterlo nel miglior modo possibile, non si può aggiungere un fardello economico decisamente pesante di cui farsi ulteriormente carico”. Così concludono il firmatario della richiesta di audizione sul tema inoltrata all’assessore Palese, Renato Perrini e i Consiglieri regionali Francesco Ventola, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone e Michele Picaro.