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Sindrome di PANDAS: criticità e nuove prospettive. Puglia Sanità ne parla con la Dottoressa Augusta Rizzo

“PANS – PANDAS è una condizione che compromette la normale funzione neurologica del cervello che provoca l’insorgenza di disturbi psichiatrici, per esempio Tic, Disturbo Ossessivo-Compulsivo, Ansia, Depressione, ADHD, Allucinazioni.” Questa la definizione che l’Istituto di neuroscienza attribuisce a una condizione ancora poco conosciuta. Fra i sintomi principali di PANS e PANDAS figurano: disturbi del comportamento; disturbi dell’attenzione e della concentrazione; disturbi cognitivi. Si tratta di una sintomatologia molto spesso interpretata in modo non corretto o liquidata attraverso definizioni imprecise: “Dislessia, Discalculia, Disortografia, deficit dell’attenzione”. Ne abbiamo parlato con la Dott.ssa Augusta Rizzo, Neurologa psichiatrica presso l’Ospedale Veris delli Ponti di Scorrano ed esperta della Sindrome Pandas, nel corso dell’evento tenutosi lo scorso 5 giugno presso la Saletta della Cultura di Novoli a cura dell’Associazione culturale #73051.

Siamo stati accolti dal Presidente Antonio Zambrini, che ci ha parlato di come è nata l’associazione #73051 e con quali obiettivi.

La Dottoressa Augusta Rizzo, Neurologa psichiatrica presso l’Ospedale Veris delli Ponti di Scorrano ed esperta della Sindrome Pandas, ci ha parlato diffusamente della Sindrome di PANDAS, facendo riferimento in modo particolare all’origine e alle possibili cause della malattia.

Per la PANDAS è stato, dunque, ipotizzato un meccanismo comune a molte malattie autoimmuni, o comunque un meccanismo che coinvolge il sistema immunitario: il “molecular mimicry” o mimetismo molecolare, in base al quale antigeni dello streptococco si mimetizzano come antigeni normalmente presenti nel nostro corpo (self). In un primo momento, quindi, il sistema immunitario non riconoscendoli come estranei li tollera. In un secondo momento, però, scatena la reazione immunitaria producendo anticorpi contro gli antigeni batterici, per fermare l’infezione, ma anche contro antigeni dei tessuti normali dell’organismo (“self”) che somigliano agli antigeni batterici.

Oltre all’eziologia della malattia e alle  manifestazioni sintomatologiche, che possono essere diverse con un grado di severità variabile – sono stati riscontrati casi in cui vengono colpiti i centri del linguaggio o dell’emotività, e quindi avremo tic nervosi o verbali, e casi in cui il soggetto ha difficoltà ad alimentarsi o addirittura a respirare, essendo colpiti gli organi preposti a queste funzioni – la dottoressa Rizzo ha illustrato le possibili terapie per il trattamento della sindrome di PANDAS.

“La terapia è molto complessa e nei casi meno gravi si basa sull’antibiotico, come nel trattamento della corea, in cui l’antibiotico ha la funzione di prevenire le infezioni streptococciche per evitare ulteriori danni. Nel caso della PANDAS l’antibiotico, oltre a proteggere nei confronti delle infezioni in generale, sembra anche avere un ruolo neuro-immuno modulatorio – sostiene Rizzo.

“Nei casi più gravi, al momento l’unica cosa che possiamo fare è una terapia di tipo immuno modulatorio (come in tutte le patologie autoimmuni) non con il cortisone ma con la classica terapia immunomodulante, cioè attraverso le immunoglobuline e la plasmaferesi – prosegue la dottoressa.

La ricerca medico-scientifica apre la strada a nuove prospettive per il trattamento della PANDAS: si tratta di un futuro non indeterminato, ma, come sostiene la dottoressa Rizzo, un “futuro che è già qui”, una speranza che oggi è quasi realtà.

 

Intervista di Benedetta Ala

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