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Scuola di Medicina di Taranto: presentazione dei lavori nell’ex Banca d’Italia. Stanziati 3,2 milioni di euro

Sono stati presentati la mattina di giovedì 3 agosto, presso l’Auditorium del Padiglione Vinci a Taranto, i prossimi lavori nella ex Banca d’Italia, sede tarantina del corso di laurea in Medicina dell’Uniba. Presenti il direttore generale della Asl Taranto Vito Gregorio Colacicco, il Sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, il presidente della Scuola di Medicina dell’Uniba Alessandro Dell’Erba e il presidente dell’Ordine dei Medici di Taranto Cosimo Nume.

“Continua il nostro impegno, con il sostegno della Regione Puglia e delle altre istituzioni, per lo sviluppo a Taranto di un polo didattico per la formazione dei futuri professionisti sanitari – ha affermato Gregorio Colacicco, direttore generale Asl Taranto – Questo nostro impegno è fondamentale non solo perché offre una risposta alla carenza di personale specializzato ma anche perché l’università è un fattore di sviluppo notevole per l’intero territorio ionico”.

A fine agosto 2023 sarà avviato il secondo lotto funzionale del progetto che, per una spesa di circa 5 milioni e mezzo di euro per i lavori e ulteriori 2 milioni per la fornitura di arredi e attrezzature, prevede il restauro e la rifunzionalizzazione del primo e del secondo piano della struttura per accogliere studenti e uffici. Grazie all’intervento, progettato da Asl Taranto insieme ad Asset, l’agenzia della Regione Puglia per lo sviluppo del territorio, si procederà al miglioramento sismico della struttura, necessario per il cambio di destinazione d’uso, e alla riconfigurazione degli spazi per garantire le attività didattiche e formative. Al primo piano, che ospitava gli ambienti di rappresentanza della filiale, quali ufficio e segreteria di direzione, sala del consiglio e biblioteca, il progetto prevede la realizzazione di quattro aule didattiche per un totale di oltre 250 posti, un’aula studio da 32 posti, una sala riunioni, l’ufficio di presidenza con la segreteria e un altro ufficio; il secondo piano, invece, ospiterà altre tre aule per le lezioni per un totale di 170 posti e due aule studio per un totale di 50 posti. Ogni piano avrà servizi igienici adeguati all’utenza e spazi necessari per la sicurezza.

“La scuola di medicina ha una ricaduta sul nostro territorio – ha affermato il Sindaco di Taranto Rinaldo Melucci – è un driver economico e sociale, non solo un’etichetta per fare bella figura. È importante per la comunità che sta invecchiando ma, come tutti i progetti complessi, richiede tempo e, quindi, serve affidabilità”.

I lavori del secondo lotto hanno una durata prevista di circa un anno e porteranno a completamento quanto realizzato con il primo lotto che ha riguardato la realizzazione di aule, laboratori e servizi di supporto al piano rialzato e che ha trovato la propria conclusione a ottobre 2020 con l’inaugurazione e l’avvio delle lezioni del corso di laurea in Medicina. Trattandosi di un immobile di pregio storico e artistico, ogni intervento è sottoposto al parere vincolante della Soprintendenza Nazionale per il patrimonio culturale subacqueo di Taranto e, per le proprie competenze, al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Taranto.

“Questi lavori continuano il progetto di costruzione della Scuola di Medicina a Taranto – ha chiosato il professor Alessandro Dell’Erba, presidente della Scuola di Medicina dell’Università di Bari – che non è solo il corso di laurea in medicina ma anche i corsi per le altre professioni sanitarie, sempre più necessarie per garantire la cura delle persone”.

I nuovi lavori prevedono non solo l’adeguamento degli spazi ma anche l’adeguamento tecnico o il potenziamento degli impianti esistenti e la realizzazione di nuove dotazioni per l’efficientamento energetico e l’uso di energie rinnovabili. Si procederà infine con l’adeguamento dei percorsi per il superamento completo delle barriere architettoniche e l’installazione degli arredi fissi e mobili e delle apparecchiature didattiche e scientifiche per le aule didattiche.

Per quel che riguarda i fondi, 3,2 milioni di euro sono stati stanziati dal Ministero dei Beni Culturali, mentre la restante parte è finanziata dalla Regione Puglia.

Riceviamo e pubblichiamo

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