Protesi mammarie, cresce il numero delle regioni che hanno attivato il registro
Aumentano le Regioni che hanno scelto di attivare il Registro delle procedure chirurgiche eseguite. Finora hanno aderito Liguria, Lombardia, Lazio, Toscana, Marche, Calabria, Campania, Valle D’Aosta e la Provincia Autonoma di Trento. All’appello manca la Puglia.
Dal 6 settembre anche le Regioni Liguria, Lombardia e la Provincia Autonoma di Trento avviano la raccolta dei dati nei rispettivi registri regionali, dal 13 settembre la Regione Lazio e dal 14 settembre la Regione Toscana. A tali regioni si aggiungono Marche, Calabria, Campania e Valle D’Aosta, i cui registri sono attivi dal mese di agosto 2023.
Il Registro nazionale è alimentato con i dati provenienti dai registri regionali e provinciali. Tutte le Regioni e Province autonome hanno aderito all’utilizzo in sussidiarietà della piattaforma informatica fornita dal Ministero della salute, in accordo con il Regolamento sull’istituzione del registro nazionale degli impianti protesici mammari (Decreto 207/2022).
Gli operatori sanitari che effettuano interventi di impianto o rimozione di una protesi mammaria nelle strutture sanitarie operanti nelle Regioni già attive sono tenuti a registrare le procedure chirurgiche eseguite. Prima di effettuare l’intervento chirurgico occorre somministrare al paziente la scheda informativa, il consenso informato e l’informativa privacy per i registri regionali e per il registro nazionale (art.4, Legge 86/2012).
Per registrare gli interventi, i chirurghi possono accedere tramite SPID al registro della Regione o Provincia autonoma dove ha sede la struttura sanitaria in cui è effettuato l’intervento.