Pro vita indignati per la pillola gratuita. Osservazioni di una millennial
“Non piace a tutti il primo e atteso passo perché in Italia diventi gratuita la contraccezione orale. Contro la svolta si è già fatto sentire con energia il fronte del no all’indomani dell’approvazione da parte del Comitato prezzi e rimborsi dell’Agenzia italiana del farmaco della decisione di rendere gratuita con la prescrizione medica la pillola anticoncezionale per le donne italiane di tutte le fasce d’età. Di fatto in vigore già in alcune regioni come Puglia, Emilia Romagna, Piemonte, Toscana oltre alla Provincia autonoma di Trento.” (ANSA)
“Pro vita & famiglia” punta il dito contro la storica decisione di Aifa di rendere la pillola anticoncezionale gratuita.
Si dice addirittura “sconcertato” Massimo Gandolfini, leader del Family Day, in quanto si tratterebbe di una scelta che “va nella direzione opposta rispetto al problema della denatalità” con importanti risorse che “potrebbero essere allocate invece per alleviare le gravi condizioni di famiglie” con figli disabili che hanno necessità di farmaci “costosissimi non forniti gratuitamente dal Servizio sanitario nazionale”.
Tuttavia, ricordiamo – non senza un certo imbarazzo – che la contraccezione nulla ha a che vedere con il tasso di natalità in Italia. Piuttosto, sarebbe opportuno spostare il focus sulle carenze economiche e strutturali che rappresentano un ostacolo materiale non indifferente per le persone che vorrebbero avere un figlio. Torniamo a ripetere che pesa soprattutto sui giovani l’incertezza postpandemica, acuita dal conflitto in Ucraina. Torniamo a ripetere che le ripercussioni psicologiche della crisi gravano soprattutto sulla popolazione giovane e giovanissima. Torniamo a ripetere che la mia generazione non è pigra: studia, si informa, vorrebbe costruire, ricostruire e magari anche procreare. Non è facile, tuttavia, pensare concretamente a un futuro in un momento così delicato per noi come individui, come membri di una società inquieta e come abitanti preoccupati del pianeta Terra. Non siamo pigri, semmai siamo disillusi.
Parlando di pillola, poi, tengo a ricordare – in quanto cittadina, donna cis e millennial – che la contraccezione è fondamentale per evitare una gravidanza indesiderata e, pertanto, fornire strumenti gratuiti di protezione rappresenta uno storico passo avanti in tal senso. Anche se la pillola di certo non basta, in quanto non protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili. Nel mulino che vorrei, qualsiasi contraccettivo (soprattutto il preservativo, che ad oggi è l’unico che protegge da tutti i punti di vista) dovrebbe essere gratuito. Tornando al cuore del discorso, ritengo banale e tautologico affermare che la pillola anticoncezionale serve a chi non vuole un figlio. Per questo motivo, non comprendo – pur sforzandomi di farlo – le inquietudini dei pro vita. (Che poi, meno gravidanze indesiderate non significherebbe meno aborti potenziali? Altro tema a loro molto caro. Ma aprendo questo inciso rischierei di scoperchiare un vaso di Pandora).
Servirebbe piuttosto un’educazione sessuale e affettiva tra i banchi di scuola, per spiegare ai ragazzi cos’è realmente il sesso, cos’è il consenso, per scindere la sfera della sessualità da quella della procreazione, cosa che i Pro vita proprio non riescono a fare.
Benedetta Ala
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(Foto di www.provitaefamiglia.it)