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Payback Sanitario: fornitori tra promesse e rischi

Nel cuore delle relazioni tra fornitori di servizi sanitari e aziende del settore, il payback sanitario si configura come una realtà complessa e cruciale. Al di là del ritorno sugli investimenti, questo meccanismo rappresenta una serie di promesse per la sostenibilità finanziaria e l’innovazione, ma è anche accompagnato da rischi e sfide significative.
Il payback, imposto dal legislatore, richiede alle aziende del settore sanitario di restituire il 50% delle spese in eccesso effettuate dalle singole Regioni per la realizzazione e/o fornitura di dispositivi medici. Questo processo avviene attraverso gare pubbliche che coinvolgono diverse aziende nel fornire dispositivi medici complessi.

La genesi del payback risale al 2011, con il Dl 98/2011, che ha fissato tetti annuali per la spesa dei dispositivi medici a carico del Servizio Sanitario Nazionale. L’art. 9-ter del Dl 78/2015 ha introdotto il payback, ponendo parte dello sforamento del tetto a carico delle aziende fornitrici. Questo provvedimento è rimasto inattuato fino al 2022, quando il Dl Aiuti bis ha avviato il processo di riparto dello sforamento e i provvedimenti regionali per quantificare le somme dovute dalle aziende.

Recentemente, lo Stato, attraverso le Asl, ha richiesto il rimborso di 2,2 miliardi di euro di sforamento della spesa per gli anni 2015-2020 alle imprese fornitrice di dispositivi medici. Molte imprese, gettate sull’orlo della disperazione, hanno deciso di fare ricorso ai Tar, sostenendo l’illegittimità costituzionale di un meccanismo che mette a rischio la continuità delle forniture ospedaliere.

Fifo Sanità, rappresentante delle pmi fornitrici, si oppone fortemente a questo provvedimento, definendolo “profondamente ingiusto e fortemente vessatorio”. La federazione chiede un dialogo con le Istituzioni per evitare il collasso di un settore già duramente colpito dall’emergenza pandemica.

Il payback, se non riconsiderato, rischia di portare alla chiusura di numerose imprese, con conseguenze gravi sulla fornitura di attrezzature ospedaliere essenziali. In questo contesto, la gestione attenta di questo meccanismo si rivela cruciale per mantenere relazioni sostenibili nel dinamico panorama sanitario. I fornitori sono ora chiamati a bilanciare le opportunità offerte dal payback con le sfide economiche e regolamentari, delineando il futuro di un settore vitale per la salute pubblica.

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