Ospedale di Castellaneta: il 18 ottobre open day sulla menopausa
In occasione della Giornata mondiale della Menopausa, l’ospedale San Pio di Castellaneta aderisce all’(H) Open Day sulla Menopausa organizzato da Fondazione Onda ETS. Disponibili delle viste gratuite per donne di età compresa tra i 50 e i 53 anni in pre-menopausa o in menopausa conclamata.
In occasione della Giornata mondiale della Menopausa, che si celebra venerdì 18 ottobre, l’ospedale San Pio di Castellaneta aderisce alla seconda edizione dell’(H)Open Day sulla Menopausa organizzato dalla Fondazione Onda ETS. L’iniziativa, che coinvolge in tutta Italia circa 160 ospedali del network “Bollino Rosa”, ha l’obiettivo di sensibilizzare le donne sui cambiamenti che accompagnano la menopausa e sulle strategie comportamentali, diagnostiche e terapeutiche che consentono, non solo di migliorare i disturbi che connotano le problematiche a breve termine, ma anche di prevenire e/o ridurre le complicanze a medio-lungo termine, come le malattie cardiovascolari, l’osteoporosi e le demenze.
I servizi offerti presso il presidio ospedaliero “San Pio da Pietrelcina” di Castellaneta sono rivolti a donne di età compresa tra i 50 e i 53 anni in pre-menopausa o in menopausa conclamata e prevedono sei visite ginecologiche da effettuarsi presso l’ambulatorio di colposcopia, ubicato al 1° piano, dalle ore 12:30 alle ore 15:30 del 18 ottobre. Per partecipare è necessaria la prenotazione, chiamando mercoledì e venerdì dalle ore 12 alle ore 14 al numero 099/8496707.
I servizi offerti da tutti gli ospedali del network, con indicazioni su date, orari e modalità di prenotazione, sono consultabili sul sito www.bollinirosa.it. È possibile selezionare la regione e la provincia di interesse per visualizzare l’elenco degli ospedali aderenti.
I servizi offerti da tutti gli ospedali del network, con indicazioni su date, orari e modalità di prenotazione, sono consultabili sul sito www.bollinirosa.it. È possibile selezionare la regione e la provincia di interesse per visualizzare l’elenco degli ospedali aderenti.
Dai dati dell’indagine “La menopausa nella vita delle donne”, realizzata da Fondazione Onda in collaborazione con l’Istituto di ricerca Elma Research, intervistando 600 donne tra i 45 e i 55 anni, si evince che il 56 per cento delle donne ritiene di avere un livello di informazione medio-alto rispetto al tema della menopausa e le informazioni sono principalmente raccolte attraverso esperienze di amiche e familiari (74 per cento), consultazione di siti internet di informazione (62 per cento) e dialogo con figure professionali (ginecologo 65 per cento e medico di medica generale (MMG) 39 per cento). Se oggi la comunicazione passa spesso tramite canali non medici (quali passaparola e internet) e attraverso canali medici che si approcciano solo reattivamente alla menopausa, per il futuro le donne desidererebbero un appoggio maggiore da parte delle figure sanitarie, in primis ginecologo, MMG e farmacista attraverso un coinvolgimento proattivo.
La menopausa è vissuta come portatrice di grandi cambiamenti per il 73 per cento delle intervistate: di fatto la sintomatologia ad essa associata colpisce la maggior parte delle donne, con i disturbi del sonno (76 per cento), le vampate di calore o sudorazione eccessiva (73 per cento) e la stanchezza (73 per cento) che rappresentano quelli più frequenti. I sintomi sono inoltre spesso severi, con conseguente impatto medio-alto sulle diverse sfere di vita per circa il 50 per cento delle donne: l’aspetto sessuale, fisico e il benessere psicofisico sono le sfere maggiormente impattate.
Tuttavia, circa la metà delle donne non assume alcun rimedio per prevenire o far fronte alla sintomatologia, ritenendola sopportabile oppure considerando la menopausa come una normale fase della vita che non richiede trattamenti particolari. Il 54 per cento delle donne che soffre di vampate di calore o di sudorazione eccessiva, ne soffre in modo moderato-severo, con conseguente senso di imbarazzo (55 per cento) e preoccupazione (46 per cento). Le vampate severe spesso non si presentano in modo isolato, ma si associano a uno spettro di numerosi altri sintomi legati alla menopausa e ciò amplifica inevitabilmente il senso di solitudine percepito nel far fronte a questa fase di vita, il desiderio di essere maggiormente seguite a livello medico e l’impatto negativo sulla qualità di vita, in tutte le sue sfere. Nonostante ciò, anche a fronte di vampate severe, la quota di donne che arriva ad assumere prodotti per far fronte a questo sintomo rimane limitata (solo il 55 per cento tra chi ne soffre in modo severo e il 40 per cento tra chi ne soffre in modo moderato).
La menopausa è vissuta come portatrice di grandi cambiamenti per il 73 per cento delle intervistate: di fatto la sintomatologia ad essa associata colpisce la maggior parte delle donne, con i disturbi del sonno (76 per cento), le vampate di calore o sudorazione eccessiva (73 per cento) e la stanchezza (73 per cento) che rappresentano quelli più frequenti. I sintomi sono inoltre spesso severi, con conseguente impatto medio-alto sulle diverse sfere di vita per circa il 50 per cento delle donne: l’aspetto sessuale, fisico e il benessere psicofisico sono le sfere maggiormente impattate.
Tuttavia, circa la metà delle donne non assume alcun rimedio per prevenire o far fronte alla sintomatologia, ritenendola sopportabile oppure considerando la menopausa come una normale fase della vita che non richiede trattamenti particolari. Il 54 per cento delle donne che soffre di vampate di calore o di sudorazione eccessiva, ne soffre in modo moderato-severo, con conseguente senso di imbarazzo (55 per cento) e preoccupazione (46 per cento). Le vampate severe spesso non si presentano in modo isolato, ma si associano a uno spettro di numerosi altri sintomi legati alla menopausa e ciò amplifica inevitabilmente il senso di solitudine percepito nel far fronte a questa fase di vita, il desiderio di essere maggiormente seguite a livello medico e l’impatto negativo sulla qualità di vita, in tutte le sue sfere. Nonostante ciò, anche a fronte di vampate severe, la quota di donne che arriva ad assumere prodotti per far fronte a questo sintomo rimane limitata (solo il 55 per cento tra chi ne soffre in modo severo e il 40 per cento tra chi ne soffre in modo moderato).
Il “San Pio da Pietrelcina” ha ricevuto il riconoscimento del Bollino Rosa, che Fondazione Onda ETS dal 2007 attribuisce agli ospedali che erogano servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili. Il network, composto da 361 ospedali dislocati sul territorio nazionale, si impegna a promuovere un approccio “di genere” nella definizione e nella programmazione strategica dei servizi clinico-assistenziali, indispensabile per garantire il diritto alla salute non solo delle donne ma anche degli uomini.