Multe ai medici: le dichiarazioni della CIMO sulla questioni orario di lavoro
In un contesto di emergenza pandemica e sotto la pressione di risorse limitate, la multa di 27.100 euro comminata al direttore del Pronto Soccorso del Policlinico di Bari, il dottor Vito Procacci, per aver superato l’orario di lavoro, solleva interrogativi fondamentali sulla gestione della sanità.
Guido Quici, Presidente della Federazione CIMO-FESMED, ha commentato la situazione, affermando che “ancora una volta la responsabilità dell’inefficienza della sanità ricade sui medici”. Ha sottolineato la gravità di questa multa, che sembra scaricare sugli “eroi” del sistema sanitario la colpa degli errori del governo.
In un’ottica di protesta, Quici ha suggerito che, se le istituzioni non affronteranno questa ingiustizia, potrebbe essere necessario chiedere al personale medico di non lavorare oltre l’orario previsto. Tale azione potrebbe portare alla chiusura di interi reparti e a ulteriori ritardi nelle liste d’attesa, con i cittadini che sapranno chi ritenere responsabile.
Il Presidente regionale per la Puglia CIMO-FESMED, il dottor Arturo Oliva, ha commentato “Che non sarebbe durato a lungo ne eravamo consapevoli, che non saremmo stati ricompensati lo sospettavamo, ma che saremmo stati addirittura multati per l’impegno profuso durante la pandemia, per non aver fruito dei riposi festivi, per eccesso di lavoro notturno, neanche nel peggiore degli incubi lo avremmo immaginato. La misura è colma!
Richiamiamo le istituzioni ad intervenire con immediatezza dichiarando sin d’ora che in difetto questa organizzazione sindacale attiverà ogni iniziativa atta a tutelare gli interessi ed i diritti dei propri iscritti.
Al contempo ringraziamo il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ed il Ministro del Lavoro, Marina Calderone per aver sollecitato l’Ispettorato del Lavoro a valutare la sospensione e l’annullamento della penale nei confronti dei medici.
Nel frattempo la Federazione CIMO FESMED continuerà a vigilare affinché il lavoro e l’impegno dei medici sia riconosciuto e non penalizzato”.