Mobilità sanitaria: polemiche per trasferimento paziente dal Salento a Bologna
Il recente trasferimento di un paziente salentino dall’Ospedale di Galatina all’Ospedale Sant’Orsola di Bologna per un intervento all’aorta ha sollevato polemiche tra i chirurghi vascolari pugliesi. Nonostante l’intervento fosse considerato di routine e potesse essere eseguito in diversi ospedali della regione, il paziente è stato spedito in Emilia Romagna, suscitando critiche sulla gestione della sanità pugliese e sull’uso della mobilità sanitaria.
Il paziente, un 47enne della provincia di Lecce, è stato ricoverato inizialmente per un ascesso nell’Ospedale di Galatina, dove successivamente è stato diagnosticato un problema all’aorta. Dopo un consulto a distanza tra medici pugliesi e il collega del Sant’Orsola di Bologna, è stato deciso di trasferire il paziente per un intervento all’aorta, eseguibile anche in Puglia.
Tuttavia, i chirurghi vascolari pugliesi hanno criticato la decisione di trasferire il paziente in aereo a Bologna, definendola un caso di mobilità passiva e sottolineando che l’intervento poteva essere eseguito in almeno una decina di ospedali della regione. Il direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia ha annunciato accertamenti sulla vicenda, mentre il professor Donato Angiletta, direttore della Scuola di specializzazione in chirurgia vascolare dell’Università Aldo Moro di Bari, ha espresso perplessità sul trasferimento del paziente senza aver contattato prima gli specialisti pugliesi.
È stato evidenziato che la tecnica utilizzata a Bologna è la stessa praticata in diversi ospedali pugliesi, che dispongono di una diffusa rete di chirurgie vascolari e quasi 200 posti letto dedicati. Tuttavia, rimane oscuro il motivo per cui l’Ospedale Dea-Fazzi di Lecce sia ancora privo di una chirurgia vascolare, nonostante i piani di potenziamento della rete ospedaliera previsti.
Il caso del paziente trasferito da Galatina a Bologna solleva importanti questioni sulla gestione della sanità in Puglia e sull’uso della mobilità sanitaria. La polemica evidenzia la necessità di valutare attentamente le decisioni di trasferimento dei pazienti e di garantire un’adeguata copertura territoriale dei servizi sanitari, riducendo la dipendenza da trasferimenti in altre regioni.