Meteoropatia: sintomi, cause e rimedi
In occasione della Giornata Mondiale della Meteorologia, che si celebra ogni anno il 23 marzo, parliamo di meteoropatia, un disturbo particolarmente diffuso e in alcuni casi invalidante.
La meteoropatia (o Disturbo Affettivo Stagionale) si manifesta ciclicamente con sintomi come alterazioni del tono dell’umore, sonnolenza e stanchezza che compaiono durante i cambi di stagione, in particolare nel periodo autunnale e invernale, per poi migliorare avvicinandosi alla primavera. Più frequente in chi ha già problemi di ansia o depressione, la meteoropatia nelle forme più intense può arrivare a condizionare la qualità di vita di chi ne soffre.
La dottoressa Marta Colombo, psicologa del Policlinico San Marco e di Smart Clinic “Le Due Torri”, spiega la natura di questo disturbo.
Cos’è la meteoropatia
Con il termine ‘meteoropatia’ si intende l’insieme di alcuni disturbi di natura fisica e psichica che si manifestano a seconda delle variazioni del tempo meteorologico o dei cambi di clima stagionali.
Da un punto di vista scientifico, nel 1984, lo psichiatra Norman E. Rosenthal ha identificato la meteoropatia come Disturbo Affettivo Stagionale (Seasonal Affective Disorder, SAD), definendolo come un disturbo psichiatrico specificamente correlato alle variazioni ambientali. Secondo lo psichiatra, il malessere sarebbe dovuto alla difficoltà dell’organismo ad adattarsi ai cambiamenti metereologici.
Un disturbo ‘ciclico’: come si manifesta
Il SAD è un disturbo che si manifesta con:
- sintomi affettivi e comportamentali;
- intensità variabile;
- periodicità ciclica.
“Il SAD è caratterizzato dall’insieme di sintomi depressivi che si ripropongono regolarmente nello stesso periodo e, più comunemente, in inverno. Nella forma ‘classica’ del disturbo (Winter-SAD), i sintomi clinici hanno esordio all’inizio della stagione autunnale, raggiungono la massima espressione nella stagione invernale e si risolvono o migliorano durante stagione estiva” spiega la dottoressa Colombo.
Esiste però anche una forma estiva del disturbo: “Si tratta della Summer-SAD. Meno diffusa, riguarda circa il 3% dei pazienti, con una sintomatologia che esordisce all’inizio della stagione primaverile, peggiora nel corso della stagione estiva e si risolve o migliora nei mesi invernali”.
I sintomi
I sintomi più comuni sono:
- alterazioni del tono dell’umore (depressione, irritabilità, nervosismo etc.);
- sonnolenza ed eccessivo bisogno di dormire;
- tendenza all’isolamento sociale;
- spossatezza e astenia;
- difficoltà di concentrazione;
- aumento dell’appetito, soprattutto nei confronti dei carboidrati;
- mal di stomaco;
- dolore alle articolazioni.
Le cause
“Oltre all’influenza metereologica, le cause del Disturbo Affettivo Stagionale sono anche da ricondurre a fattori biologici, legati alla produzione di:
- serotonina: definita ‘ormone del buonumore’, è un neurotrasmettitore che viene stimolato grazie alla luce del sole e produce una sensazione di piacere e benessere.
- melatonina: è un ormone che funge da ‘orologio biologico’ in quanto si attiva durante le ore notturne ed è il principale regolatore del sonno.
Chi soffre di un disturbo affettivo stagionale risente maggiormente del cambio di stagione, perché tende a produrre elevate quantità di serotonina durante l’estate, diventando quindi insonne e maggiormente irritabile, e a produrre nei mesi invernali maggiori quantità di melatonina, diventando più incline al sonno e a un peggioramento dell’umore – spiega la psicologa -.
Il fotoperiodo
Inoltre, secondo la cosiddetta ‘Ipotesi del Fotoperiodo’ (ossia la durata di illuminazione naturale giornaliera) di Rosenthal, la ‘meteoropatia’ sarebbe causata anche da un aumento della suscettibilità individuale in funzione dell’accorciamento del periodo di luce giornaliero (che si riduce nella stagione invernale)”, continua la psicologa.
Per questi motivi, probabilmente, è possibile osservare una grande variabilità di prevalenza del SAD nelle diverse aree geografiche:
- risulta massima nei Paesi a elevata latitudine (dove il fotoperiodo è molto ridotto nei mesi invernali);
- risulta minima nei Paesi a bassa latitudine (dove il fotoperiodo è meno ridotto nei mesi invernali).
Un esempio? Negli Stati Uniti, il SAD colpisce solo l’1,4 % della popolazione in Florida e sale all’8,9 % in Alaska.
Chi è più a rischio
Alcune persone risultano più a rischio di soffrire di meteoropatia, in particolare:
- le donne, nello specifico quelle che già sono soggette alla sindrome premestruale, disturbo anch’esso ad andamento ciclico che con la SAD condivide molti dei sintomi (iperfagia, ipersonnia, aumento ponderale, craving per i carboidrati, anergia, peggioramento dei sintomi affettivi nelle ore serali);
- le persone anziane;
- chi soffre di alterazioni, neurologiche o psicologiche, del tono dell’umore, del ciclo sonno-veglia;
- chi già soffre di sintomi depressivi e ansiosi o correlati (i diversi cambiamenti a cui è sottoposto l’organismo acutizzano i disturbi preesistenti);
- le persone che hanno uno stile di vita particolarmente disordinato, stressante e irregolare;
- chi soffre di patologie come reumatismi, cefalea, ipertensione etc.
I rimedi contro la meteoropatia
Uno dei trattamenti per il SAD è la terapia luminosa o fototerapia (terapia della luce): “Come detto, le alterazioni correlate al fotoperiodo possono influenzare i cicli dell’umore. Questo suggerisce che la terapia della luce può essere un trattamento efficace”, sottolinea la dottoressa Colombo. Questa terapia, in particolare, sfrutta speciali lampade in grado di emettere raggi ultravioletti (simili a quelli presenti nella luce solare).
La fototerapia può anche consistere nell’esposizione naturale alla luce del sole, trascorrendo più tempo all’aria aperta.
“Anche l’esercizio fisico si è dimostrato essere una forma efficace di terapia, mentre dal punto di vista farmacologico si sono invece mostrati efficaci soprattutto gli antidepressivi SSRI (inibitori selettivi del reuptake della serotonina).
Utile, poi, può essere anche intraprendere un percorso di psicoterapia, in particolare ad indirizzo cognitivo-comportamentale, per aiutare la persona a identificare e ridimensionare i pensieri e i comportamenti negativi e ad apprendere nuove modalità salutari al fine di gestire meglio i sintomi.
Esistono, infine, anche accorgimenti pratici da adottare e mantenere durante tutto l’anno, al fine di rafforzare le risorse personali del soggetto ed evitare l’isolamento, lo stress e l’ansia che, come visto, possono favorire la comparsa della SAD”, suggerisce l’esperta. Tra questi:
- tecniche di rilassamento e meditazione;
- aumento dell’esercizio fisico e dell’attività all’aperto;
- accorgimenti alimentari (come limitare gli amidi e in particolare gli zuccheri);
- rendere il proprio ambiente più luminoso e soleggiato;
- programmare un viaggio invernale o estivo a seconda del tipo di SAD.
Fonte: Gruppo San Donato