Medici, Anelli: “L’Italia torni punto di riferimento per le cure e punti sui giovani”
In vista della ripresa dopo l’estate, il presidente FNOMCeO Filippo Anelli, intervistato da ANSA.it, fa il punto sulla situazione dei medici in Italia, auspicando l’avvio di una vera e propria riforma del servizio sanitario nazionale.
“Occorre chiudere questo capitolo propedeutico e avviare una vera e propria riforma del sistema sanitario”. È quanto afferma il Presidente FNOMCeO, Filippo Anelli, il quale aggiunge le la riforma dovrà portare l’Italia ““a tornare ad essere un punto di riferimento e ad essere il Paese dove si offrono le migliori cure. Possiamo candidarci a questo ruolo, abbiamo tanti professionisti e poli di eccellenza ma dobbiamo imparare ad organizzarci”.
Il Presidente FNOMCeO rimarca l’importanza di “puntare sui giovani”. “Uno dei nodi caldi per la nostra professione e per la Sanità italiana su cui occorre mettere la massima attenzione e sul quale ci aspettiamo risposte – dice Anelli all’ANSA – è quello di rendere attrattivo il nostro sistema sanitario, e non solo per i giovani. Maggior peso e più risorse. I 15mila medici che sono all’estero potrebbero tornare a lavorare nei nostri ospedali“.
Dunque, maggior peso agli ospedali e sul territorio realizzare un lavoro di gruppo con case di comunità che possono essere inquadrate in forme associative. Ma servono risorse. Da qui la battaglia attesa sul fronte dell’aumento dei fondi.
“Il Ministro della Salute Schillaci – ricorda Anelli – ha chiesto al ministro dell’Economia 4 miliardi in più. Se riuscisse a portare a casa questo intento si comincerebbe a ragionare“. I giochi, così come fa intendere, non sono da considerarsi chiusi. Grande anche il pressing in tal senso da parte della stessa Fnomceo e delle organizzazioni sindacali.
In merito all’assistenza territoriale, la situazione rispetto a quella degli ospedali è un po’ diversa. “Si parla di modifica del rapporto di lavoro ma il passaggio alla dipendenza del Servizio nazionale sanitario dei medici di famiglia è un processo difficile. Cosa dovremmo fare? Chiudere tutti gli studi e andare a lavorare dove decidono i datori di lavoro, in questo caso le Aziende ospedaliere?“, si chiede Anelli che spiega: “Salterebbe la capillarità dell’assistenza senza contare le complesse implicazioni organizzative e un contratto di lavoro specifico che disciplini i compiti e un inquadramento nuovo”.
“Allora prima di avviarsi verso l’ignoto e fare una proposta serve un quadro chiaro. A mio avviso questo dibattito ci allontana dal vero problema – continua il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici – cioè che sul territorio mancano le competenze diversificate. I medici devono lavorare in equipe per rispondere al diritto del cittadino di essere curato”.
Infine le vaccinazioni per l’autunno. “Consiglierei a tutti quelli che hanno fatto la terza dose di fare il richiamo anti-Covid. Vaccinarsi è importante”. Così conclude il Presidente FNOMCeO, Filippo Anelli.