L’Università di Bari mette a disposizione un questionario online, gratuito e anonimo, che elabora una carta d’identità alimentare
Torniamo a parlare dello studio dell’Università degli Studi di Bari, pubblicato sulla rivista “Nutrients”, che ha condotto alla realizzazione di un questionario con cui è possibile valutare se il proprio stile di vita è aderente a quello della dieta mediterranea e ricevere consigli personalizzati su cosa fare per ridurre eventuali rischi cardiovascolari.
Lo studio è stato realizzato dal gruppo di ricerca di Antonio Moschetta, ordinario di Medicina Interna all’Università degli studi di Bari, nell’ambito degli studi finanziati dal Progetto PNRR “On-foods” ed è stato condotto per circa 3 anni fra i pazienti della Clinica Medica Universitaria “C. Frugoni” del Policlinico di Bari basandosi su casi concreti: più di 350 persone con età media di 50 anni.
Il progetto del Chrono Med-Diet Score (CMDS) nasce dopo l’analisi del ruolo benefico della dieta mediterranea, riconosciuta anche come bene immateriale dell’umanità secondo l’UNESCO, e dalla relazione sempre più stretta tra l’alimentazione e la salute.
La dieta mediterranea in origine era caratterizzata da un consumo significativo di verdure e frutta, associato a un utilizzo bilanciato di cereali, legumi, erbe aromatiche e olio extravergine di oliva. Le abitudini alimentari odierne, però, sono profondamente cambiate e spesso i pasti principali sono sostituiti da brevi pasti o spuntini. Questi cambiamenti nello stile alimentare sono correlati alle alterazioni cardiometaboliche, come obesità, insulino-resistenza e ipertensione arteriosa.
La prevenzione però parte anche dalla tavola, per arrivare a una medicina sempre più mirata al singolo individuo e in grado di intercettare il paziente prima ancora che manifesti sintomi. Il nuovo score elaborato, infatti, è un punteggio di rischio che analizza non solo la tipologia e le quantità di cibi assunti ma anche le abitudini relative allo stile di vita, come il momento della giornata in cui vengono consumati i pasti principali, l’attività fisica, l’assunzione di alcolici. Da meno 13 a 25 punti: più è basso il punteggio, minore è l’aderenza alla dieta mediterranea, maggiore sarà quindi il rischio di adiposità addominale.
Nell’ambito del progetto è stato realizzato anche un questionario online, gratuito e anonimo, che in pochi minuti elabora una carta d’identità alimentare con consigli mirati per migliorare la propria forma fisica e il proprio profilo di rischio.
Fonte: Portale Regione Puglia