“L’Oro nero di Taranto”: alla scoperta del mondo della cozza tarantina, tra stile di vita sano e lotta all’abusivismo alimentare
Gli studenti e le studentesse della scuola secondaria di primo grado “Rodari” di Palagiano, con il supporto del Dipartimento di Prevenzione, ha preso parte ad all’iniziativa formativa “L’Oro Nero di Taranto”. L’attività didattica ha lo scopo di sensibilizzare i giovanissimi sullo stile di vita sano e la lotta all’abusivismo alimentare.
Una delegazione studentesca del Rodari, scuola secondaria di primo grado di Palagiano, è stata protagonista nel weekend di una visita guidata speciale a Taranto, con il supporto del Dipartimento di Prevenzione di Asl Taranto. Obiettivo dell’iniziativa formativa, che prosegue anche tra i banchi di scuola, è stato scoprire e toccare dal vivo il mondo della mitilicoltura, il cosiddetto “Oro nero” del mare jonico, analizzando anche una serie di aspetti correlati, tra i quali la legalità, le condizioni igienico sanitarie, l’importanza della spesa alimentare sicura e la lotta all’abusivismo alimentare.
Ed è proprio “L’Oro Nero di Taranto” il titolo che i docenti hanno scelto per quest’attività didattica svoltasi in collaborazione con il dottor Fabrizio Basile, responsabile del Servizio Veterinario del Dipartimento di Prevenzione jonico.
I ragazzi e le ragazze coinvolti hanno appreso le procedure tecniche della molluschicoltura mostrate dai produttori, le eventuali patologie trasmesse dagli alimenti e l’importanza dell’acquistare esclusivamente cozze delle quali sono tracciate le condizioni di conservazione e l’etichettatura di provenienza.
“La formazione e la sensibilizzazione verso tematiche come queste rientrano a pieno titolo nelle attività svolte dal dipartimento di prevenzione e ne andiamo fieri, specie quando collaboriamo con le scuole perché siamo convinti che i messaggi proposti ai giovani in queste occasioni di sensibilizzazione abbiano certamente delle ripercussioni sullo stile di vita personale, sulle abitudini di spesa alimentare consapevole, con un risvolto positivo sulla riduzione dell’abusivismo alimentare”. Dichiara il dottor Michele Conversano, direttore del Dipartimento.