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Liste d’attesa in sanità: il Codacons critica Gemmato e chiede soluzioni concrete

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Il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, ha annunciato un piano da 1 miliardo di euro per ridurre le liste d’attesa, una delle principali criticità del sistema sanitario nazionale. Tuttavia, l’annuncio ha scatenato la reazione critica del Codacons, che denuncia anni di promesse non mantenute e il peggioramento della situazione, come evidenziato dai dati Istat e CNEL.

Un dramma nazionale

Secondo il Codacons, le liste d’attesa rappresentano una vera e propria emergenza, con milioni di cittadini costretti a lunghe attese per visite, esami diagnostici e interventi specialistici. Questo problema ha portato una parte significativa della popolazione a:

  • Rinunciare alle cure necessarie, con gravi rischi per la salute.
  • Rivolgersi a strutture sanitarie private, sostenendo costi elevati che non tutti possono permettersi.

Aumento della spesa sanitaria privata

L’Associazione sottolinea che la legge di Bilancio ha incrementato il limite di spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie dal settore privato, una misura che, pur essendo utile nell’immediato, non affronta il problema strutturale della sanità pubblica.

“La lentezza della sanità pubblica e i tempi infiniti di attesa rischiano di aggravare le condizioni di vita dei cittadini, rappresentando una minaccia diretta alla loro salute” – dichiara il Codacons.

Lo sportello di assistenza del Codacons

Per supportare i cittadini penalizzati dalle lunghe liste d’attesa, il Codacons ha istituito uno sportello di assistenza che aiuta a:

  • Richiedere le prestazioni sanitarie nei tempi previsti dalla legge.
  • Evitare ulteriori spese o aggravamenti economici.

I cittadini possono accedere al servizio attraverso il sito ufficiale: https://codacons.it/liste-dattesa-infinite-ora-basta/.

Appello al Governo

Il Codacons invita il Governo e le istituzioni sanitarie a dedicare meno spazio agli annunci e più attenzione a soluzioni concrete per affrontare un problema che rappresenta ormai una priorità nazionale.

La salute dei cittadini non può più aspettare: è tempo di azioni decisive e interventi strutturali.

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