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La mototerapia per aiutare i bambini con disturbi dello spettro autistico: l’iniziativa gratuita in arrivo a Barletta

La moto come strumento di cura per aiutare i bambini e le bambine con disturbi dello spettro autistico e per entrare in contatto con chi ha difficoltà a relazionarsi agli altri.

È l’obiettivo del progetto “Mototerapia” ideato da Luca Nuzzo, psicomotricista dell’età evolutiva che ha unito le sue due “più grandi passioni: il lavoro e la moto”, spiega all’ANSA. Il progetto arriverà per la prima volta in Puglia il prossimo primo maggio a Barletta dove “presenteremo la terapia e faremo sensibilizzazione perché sull’autismo la società pecca di informazione”.

“La mototerapia nasce con l’obiettivo di inserirsi in un progetto riabilitativo globale, che cura gli aspetti cognitivi, relazionali, emotivi e di integrazione sociale – aggiunge Nuzzo – si rivolge a bambini con disturbo dello spettro autistico e disturbi generalizzati dello sviluppo, ai bimbi con ritardo mentale e ritardo psicomotorio, disturbo dell’attenzione e dell’iperattività, fobia specifica dei rumori, fobia sociale, disturbo della condotta, disturbo oppositivo provocatorio, psicosi, sindrome di Down, disturbi motori, disintegrativo dell’infanzia e della relazione e della comunicazione”.

La moto diventa cosi un “attivatore emozionale, sensoriale, motorio e cognitivo capace di spingere il soggetto con disturbi della relazione a crearne una”, aggiunge. I risultati della terapia, che viene svolta anche con moto elettriche, “riguardano il campo emotivo e l’attenzione perché si lavora sull’approccio relazionale sin da subito: i bambini vanno in moto con piloti assistenti di psicomotricità che sono stati adeguatamente formati. Questo già consente di abbattere la distanza che la persona autistica crea con gli altri”.

Le sedute durano 45 minuti e sono gratuite.

Fonte: Ansa

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