Ispezioni alla ASL Lecce: parla Pagliaro
La nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani e presidente Mrs.
“Da quasi tre anni sono impegnato costantemente su quella che ritengo un’emergenza: le cure per i casi più gravi di DCA, i disturbi del comportamento alimentare. Disturbi che continuano ad aumentare e che colpiscono in età sempre più precoce, perfino sotto i dieci anni. In Puglia non c’è ancora una struttura residenziale pubblica, nonostante sia stata prevista e finanziata nell’ex ospedale Vito Fazzi di Lecce, dove un’equipe specializzata opera già dal 1998 con grandissima competenza e umanità. Ho potuto constatarlo nella mia visita ispettiva di questa mattina, anche grazie alle testimonianze toccanti dei genitori e degli stessi ragazzi che sono in cura.
Le famiglie affrontano enormi disagi e sofferenze: alla lotta contro anoressia, bulimia ed altri disturbi gravi si aggiunge il peso di dover andare fuori regione, in cerca di strutture residenziali. Tutto questo ha un prezzo altissimo, anche per le casse della sanità pugliese, che paga dai 250 ai 350 euro al giorno per ciascun paziente ricoverato fuori regione. Molti genitori arrivano ogni giorno a Lecce anche dalla Basilicata, dal Tarantino e dal Barese, e sono costretti ad alloggiare a proprie spese per stare vicino ai figli. Oggi è emersa la necessità di potenziare questo centro di eccellenza unico in Puglia, anzi non solo in Puglia, anche per limitare la mobilità passiva. Attualmente esiste l’attività ambulatoriale e il day service, ma servirebbero interventi immediati: più personale, visto che c’è una sola infermiera, arredi più idonei, sedie più confortevoli, riparare il muro del giardino che sta crollando. Si riesce ad operare grazie ai volontari delle associazioni e soprattutto grazie ai familiari e alle associazioni dei familiari. Esiste una sezione staccata del Galilei di Lecce con tre docenti, che permette ai ragazzi di proseguire gli studi, sono stati attivati vari laboratori creativi, si tenta di incentivare l’ospedalizzazione in casa con le tecniche di terapia familiare. Ma per i casi più gravi si rende necessario il ricovero, e spesso questi trattamenti durano mesi. Il piano prevede un reparto per acuti sub intensivo ospedaliero di 6/9 posti letto al Vito Fazzi, la direzione sanitaria dell’ospedale sta cercando di individuare lo spazio idoneo e questo potrebbe avvenire a brevissimo.
Ho cominciato questa battaglia nel 2021, con richieste di audizione, interrogazioni e mozioni, ma sono caduti nel vuoto gli impegni dell’ex assessore alla sanità Lopalco, il quale garantì che entro il 2021 sarebbe dovuto partire il centro di Lecce, dell’attuale assessore Palese, che assicurò lo stanziamento di 900mila euro per completare il centro e renderlo finalmente operativo. A giugno 2022 il direttore generale dell’Asl di Lecce annunciò l’avvio delle assunzioni di specialisti, infermieri, oss ed educatori dell’equipe medica, previste nel Piano triennale di fabbisogno del personale approvato dalla Regione Puglia. E con delibera ISPE dell’8 agosto scorso sono stati stanziati circa 4 milioni e mezzo per tre anni, per un totale di oltre 13,5 milioni dal 2023 al 2025. Ma pare che sia stata superata dal blocco imposto dalla Giunta regionale. Serve dunque la volontà politica di uscire da questo stallo. Al primo piano sono stati eseguiti lavori conclusi ormai da 10 anni. Tutto è pronto ma fermo a causa della mancanza di ascensori, scale di sicurezza e problemi di infiltrazioni al soffitto, ed altre criticità non previste a suo tempo. Ma di chi è la responsabilità? Per rimediare e rendere agibile il reparto è stato redatto un progetto da un milione di euro, che ci sembra per la verità eccessivo, e che ci verrà consegnato in Commissione Sanità, nell’audizione convocata dal presidente Vizzino su mia richiesta. Mi aspetto un chiarimento sugli ostacoli che rallentano l’attivazione di questo centro di ricovero, e soluzioni rapide per superarli. Porteremo in III Commissione anche i rappresentanti delle associazioni dei familiari di questi ragazzi, che non possono essere lasciati soli a fronteggiare questo dramma”.
Nel seguente link è possibile vedere l’intervista completa: https://we.tl/t-2rcEnoaRub