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Ispezione Pagliaro al centro PMA del Fazzi: “La Regione autorizzi subito il secondo livello. Le coppia non possono attendere i tempi della burocrazia sanitaria”

Si è svolta lo scorso 14 giugno l’ispezione di Paolo Pagliaro, Consigliere regionale e Capogruppo di “La Puglia Domani”, presso il centro PMA dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce. Attualmente, è attivo il primo livello del centro di procreazione assistita del presidio leccese, mentre si attende l’accreditamento del secondo livello da parte della Regione. 

“Oggi ho compiuto una visita ispettiva nel centro PMA dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, per verificare lo stato di attivazione dei servizi di procreazione medicalmente assistita. Ho verificato che il primo livello attualmente in funzione è allocato in spazi angusti e sacrificati. Rilancio pertanto un appello al Dipartimento Salute della Regione perché autorizzi subito, nelle more dell’accreditamento, il secondo livello che renderà effettivamente funzionale il centro PMA del Fazzi, dopo la intempestiva e dolorosa decisione di chiudere quello di Nardò interrompendo ogni attività e lasciando in sospeso le tante coppie che in quella struttura avevano trovato un solido punto di riferimento”. Lo dichiara in una nota il Consigliere regionale e Capogruppo di “La Puglia Domani”, Paolo Pagliaro.
Gli spazi previsti provvisoriamente per i trattamenti PMA di secondo livello al Fazzi, nelle due sale operatorie 13 e 14 del vecchio blocco operatorio, sembrano ben organizzati e funzionali. Ma resta l’auspicio che l’intero centro PMA venga trasferito al primo piano del Fazzi, negli spazi della ex Cardiochirurgia oggi spostata al Dea, in modo che primo e secondo livello siano ospitati in un unico reparto. Ma resta l’incognita dei tempi di realizzazione di questo progetto – continua.
Grazie all’atteso accreditamento del secondo livello e al piano di investimenti autorizzato dalla Direzione Asl, quello di Lecce potrebbe diventare uno dei centri di eccellenza a livello nazionale ed europeo e, una volta completata la struttura, potrebbe diventare addirittura un centro di terzo livello. Sono stati richiesti tre incubatori per il congelamento (vitrificazione) di ovociti ed embrioni più un quarto di ultima generazione dove fare crescere gli embrioni in celle separate”. Prosegue il Consigliere regionale.
“Grazie a videocamere e software di ultima generazione, questa apparecchiatura consente di seguire la crescita momento per momento e di selezionare gli embrioni che hanno maggiori possibilità di essere impiantati.
Vi è anche un laboratorio per la preparazione del seme appositamente allestito per il secondo livello, uno dei pochi in Italia. Ho registrato l’esigenza di due ostetriche, che mancano nonostante ne sia stata fatta richiesta fin dai tempi in cui il centro era allocato a Nardò – sottolinea Pagliaro.
Seguirò con attenzione, passo dopo passo, ogni progresso annunciato affinché si interrompano le migrazioni verso il nord barese dove le liste di attesa sono lunghe e verso il centro e nord Italia, per consentire alle coppie del nostro territorio di poter essere seguite in un centro pubblico efficiente, per il quale combattiamo da lungo tempo. Già a dicembre del 2021 presentai una mozione per la riattivazione del centro PMA di Nardò, seguita da un’altra mozione e da due interrogazioni, mirate a restituire alle coppie leccesi e salentine il diritto a cure capaci di realizzare il loro sogno di genitorialità, in una regione maglia nera per culle vuote, senza attendere i tempi biblici della burocrazia e senza essere costrette ad emigrare – conclude.

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