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Il valore degli screening oncologici in Sanità pubblica, congresso scientifico a Brindisi

“Il valore degli screening oncologici in Sanità pubblica: stato dell’arte e prospettive future” è il titolo dell’evento in programma a Brindisi nella sede dell’Autorità portuale, nell’intera giornata del 13 dicembre. Responsabili scientifici sono il direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asl, Stefano Termite, e il coordinatore operativo del Centro screening, Francesco Paolo Bianchi.

Interverranno per i saluti il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, l’assessore regionale alla Salute Raffaele Piemontese, il presidente della Provincia di Brindisi Toni Matarrelli, il direttore del Dipartimento regionale Promozione della Salute Vito Montanaro e il dirigente della Sezione Promozione della salute Onofrio Mongelli, la docente di Igiene e Medicina preventiva nell’Università di Bari, Danila De Vito e il presidente dell’Ordine dei medici, Arturo Oliva, accolti dal direttore generale Maurizio De Nuccio, il direttore sanitario Vincenzo Gigantelli, la direttrice amministrativa Loredana Carulli.

Il congresso, organizzato dalla Asl in collaborazione con il Consiglio regionale dell’Ordine degli assistenti sociali, ha l’obiettivo di promuovere una strategia integrata di Sanità pubblica che risponda alle nuove sfide. Il tema sarà trattato con relazioni di esperti del settore e docenti universitari, rappresentanti di ordini professionali, medici di medicina generale e specialisti della Asl Brindisi coinvolti nei programmi di screening. L’evento si propone, in particolare, di rafforzare le competenze degli operatori sanitari, favorire il confronto su esperienze regionali e nazionali, e valutare nuove prospettive per migliorare l’impatto degli screening in termini di prevenzione, accessibilità ed efficacia.

“Gli screening oncologici – spiegano i responsabili scientifici – rappresentano uno strumento fondamentale di Sanità pubblica per la prevenzione secondaria, permettendo la diagnosi precoce dei tumori e, di conseguenza, migliorando significativamente le possibilità di trattamento e sopravvivenza dei pazienti. Tuttavia, nonostante l’importanza riconosciuta, persistono criticità legate alla copertura, all’adesione della popolazione, alla sostenibilità economica e all’efficacia complessiva degli screening, che richiedono un approfondimento e un confronto tra gli operatori del settore. Inoltre, l’introduzione di nuove tecnologie e metodologie, come l’Intelligenza artificiale e l’uso di biomarcatori, sta trasformando il panorama della diagnosi precoce, rendendo necessario un aggiornamento costante per i professionisti coinvolti nei programmi di screening. È necessario, infine, affrontare le disuguaglianze nell’accesso, garantendo che i servizi siano equamente disponibili per tutta la popolazione, indipendentemente da fattori socio-economici o geografici”.

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