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Giornata internazionale dello sport: lo sport come “motore” di benessere e promozione sociale

Oggi si celebra la Giornata Internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace (IDSDP). È stata proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 23 agosto 2013 non a caso per il 6 aprile di ogni anno: nel 1896, è stata proprio questa la data di apertura dei Giochi Olimpici moderni ad Atene.

La Giornata Internazionale dello Sport rappresenta un’opportunità per riconoscere il ruolo positivo che lo sport e l’attività fisica svolgono nelle comunità e nella vita delle persone di tutto il mondo. Averne accesso è un diritto fondamentale e un potente strumento per rafforzare i legami sociali e promuovere lo sviluppo sostenibile e la pace, nonché la solidarietà e il rispetto per tutti.

Non a caso si dice che lo sport ha il potere di cambiare il mondo. L’attività sportiva migliora il benessere, la salute e previene le malattie ed è un eccellente strumento per l’educazione ad uno stile di vita attivo e sano. Inoltre, la varietà di sport esistenti garantisce la possibilità di praticare l’attività sportiva a tutte le età, in ogni condizione fisica e a tutti i livelli di reddito.

In ogni età e fase della vita, infatti, svolgere attività fisica con regolarità significa fare una scelta a favore della propria salute: praticata regolarmente, l’attività fisica contribuisce a mantenere e migliorare il benessere psicofisico, a ridurre i sintomi di ansia, stress, depressione e solitudine, perché può essere svolta in compagnia, migliora il sonno, aiuta a smettere di fumare. Aiuta la riduzione della pressione arteriosa e il controllo del livello di glicemia e colesterolo nel sangue, aiuta a prevenire malattie metaboliche, cardiovascolari e neoplastiche e artrosi e contribuisce a ridurre il tessuto adiposo in eccesso perché facilita il raggiungimento del bilancio energetico. Comporta benefici evidenti anche per l’apparato muscolo-scheletrico e riduce il rischio di cadute nella popolazione anziana. Contribuisce, inoltre, a gestire le principali patologie croniche non trasmissibili e quindi a migliorare la qualità della vita.

Lo sport, dunque, è un vero e proprio “motore” di benessere. Gli effetti positivi di una diffusa attività fisica sono del resto evidenti sia a livello sociale che economico. Per questo motivo, negli ultimi decenni, l’attenzione verso questo fenomeno è cresciuta notevolmente: promuovere l’attività fisica è diventata un’azione di sanità pubblica che oggi si rivela prioritaria, spesso inserita nei piani e nella programmazione sanitaria di tutto il mondo.

La strategia italiana per la promozione dello sport, che ha come elemento cardine il Piano Nazionale della Prevenzione, ha come obiettivo la promozione dell’attività fisica affrontata attraverso la disamina dei setting che, in un’ottica intersettoriale e di approccio integrato, ne sono direttamente coinvolti: salute, istruzione, cultura, trasporti, pianificazione urbanistica, economia.

Infine, non bisogna sottovalutare non bisogna sottovalutare il valore sociale dello sport che diventa strumento e mezzo per abbattere (o per lo meno ridurre) barriere fisiche, emotive, relazionali e psicologiche, permettendo così l’inclusione e l’integrazione tra disabili e non, combattendo discriminazioni e pregiudizi.

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