Firma del Protocollo di intesa per l’Assistenza Sanitaria e Socio-sanitaria a favore delle persone senza fissa dimora
Il 19 febbraio 2024 segnerà un momento significativo per la città di Lecce, poiché presso l’Episcopio in Piazza Duomo, un importante Protocollo di intesa verrà firmato e presentato alla comunità locale. L’evento, che avrà inizio alle ore 11:00, vedrà la sottoscrizione del Protocollo intitolato “Assistenza sanitaria e socio-sanitaria a favore delle persone senza fissa dimora ed in condizioni di fragilità economica e sociale”.
Le due istituzioni principali coinvolte in questa importante iniziativa sono la Caritas Diocesana Lecce dell’Arcidiocesi Metropolitana di Lecce e l’Azienda Sanitaria Locale (ASL) di Lecce. La firma del Protocollo avverrà alla presenza del Direttore Generale di ASL Lecce, l’Avvocato Stefano Rossi, e di Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Michele Seccia.
Questo Protocollo di intesa è il risultato di un impegno congiunto volto a migliorare l’assistenza e la cura per le persone che si trovano in condizioni di vulnerabilità, tra cui le persone senza fissa dimora e coloro che si trovano in una situazione di fragilità economica e sociale. Attraverso questa collaborazione tra Caritas e ASL, si mira a fornire un supporto più efficace e mirato a coloro che ne hanno più bisogno, garantendo loro accesso ai servizi sanitari e socio-sanitari necessari.
La firma e la presentazione di questo Protocollo rappresentano un passo significativo verso la costruzione di una comunità più inclusiva e solidale a Lecce. L’impegno congiunto delle istituzioni ecclesiastiche e sanitarie dimostra la volontà di lavorare insieme per affrontare le sfide sociali e sanitarie e per garantire a tutti i cittadini un accesso equo e dignitoso alle cure e all’assistenza necessarie.
L’evento del 19 febbraio sarà un momento importante non solo per le istituzioni coinvolte, ma anche per tutta la comunità di Lecce, che potrà vedere concretizzarsi un impegno condiviso per il benessere e la solidarietà tra i suoi membri più vulnerabili.