Expo per lo sport: torna a Milano il progetto finanziato da Humanitas con tante novità
Torna sabato 9 e domenica 10 settembre 2023, dalle 10:00 alle 19:00, con gare, esibizioni, tornei e laboratori gioco la nona edizione di Expo per lo sport. Novità di quest’anno il “PassaSport X la Ricerca”: una donazione simbolica di 2€ supporta un progetto sulle malattie infiammatorie e allergiche delle vie aeree, condotto dal Professor Enrico Heffler, responsabile del Centro di medicina personalizzata, Asma e Allergologia di Humanitas e Humanitas Medical Care, finanziato da Fondazione Humanitas per la Ricerca.
L’asma non ferma lo sport: tennis, scherma, calcio, nuoto, atletica e ogni altra attività fisica e sportiva, possono essere praticate in sicurezza, a livello amatoriale o agonistico, anche da bambini, ragazzi e adulti che soffrono di forme di malattia grave, così come di altre affezioni respiratorie su base allergica, grazie ad un’adeguata presa in carico in centri specializzati, l’aderenza alle terapie inalatorie e, nelle forme gravi di asma, terapie innovative che ne consentono un adeguato controllo. Come i farmaci biologici, anticorpi monoclonali ingegnerizzati, altamente efficaci, che in meno di vent’anni hanno reso l’asma grave da malattia difficilmente trattabile a una condizione ben gestibile.
Con questo messaggio positivo prende il via presso Parco Sempione, la nona edizione di Expo per lo Sport, con Fondazione Humanitas per la Ricerca (FHR) come Charity partner: in calendario sabato 9 e domenica 10 settembre 2023, gare, esibizioni, tornei e laboratori gioco: due giornate per vivere a pieno l’attività fisica con “PassaSport X la Ricerca”.
Un pass esclusivo, da riempire con tanti stickers, che premia chi aderisce con un gadget speciale da ritirare allo stand di FHR per l’impegno sportivo e che gratifica i grandi che potranno sostenere, con una donazione simbolica di 2€, un progetto finanziato da Fondazione Humanitas per la Ricerca sulle malattie infiammatorie e allergiche delle vie aeree, quali asma bronchiale, rinite allergica, rinopatie non allergiche, rinosinusite cronica con o senza polipi nasali, condotto dal Professor Enrico Heffler, responsabile del Centro di medicina personalizzata, Asma e Allergologia di IRCCS Istituto Clinico Humanitas e Humanitas Medical Care. Il progetto è anche occasione per sfatare tante fake news: lo sport, ad esempio, non mette knock out l’asma, ma è un “PassaSport” di salute.
«L’attività sportiva – spiega il prof. Enrico Heffler – è fortemente raccomandata, anche da GINA (Global Initiative for Asthma), le linee guida internazionali che dettano le regole sul migliore approccio e gestione della patologia. Lo sport in caso di asma, se adeguatamente tenuto sotto controllo da una terapia mirata, apporta sensibili benefici sia ai sintomi, che si avvantaggiano dalle migliori performance e dalla maggiore resistenza allo sforzo, sia ai meccanismi della malattia, spegnendo parte dei meccanismi infiammatori che accendono l’asma. Lo sport può essere, dunque, un buon immunomodulatore che ha la capacità di potenziare anche l’efficacia della terapia in atto». Sport sì, ma in sicurezza: «In particolari forma di asma – precisa Heffler – in cui l’esercizio è un fattore scatenante della malattia, l’attività sportiva va “pianificata” in centri di riferimento in grado di fornire strategie terapeutiche che possono interrompere i meccanismi immunologici che legano esercizio fisico e broncospasmo (la chiusura dei bronchi), consentendo ai ragazzi di darsi al movimento in sicurezza». Lo sport alleato alla corretta terapia permette di raggiungere migliori performance, anche da “campioni olimpici” (sono tantissimi gli atleti con asma grave che sono saliti su podio di importanti manifestazioni) e di ridurre di rischi per la malattia o per sue recrudescenze.
Tanto più che la cura dell’asma oggi è sensibilmente cambiata, migliorando la malattia e la qualità della vita del paziente, dal più giovane al senior, anche nei casi più refrattari: «Per il 3-5% di asmatici che continuano ad avere esacerbazioni o attacchi di asma nonostante l’aderenza alle terapie standard – conclude Enrico Heffler – oggi disponiamo di diverse terapie innovative, fra cui farmaci biologici, anticorpi monoclonali ingegnerizzati che in specifici gruppi di pazienti con particolari caratteristiche immunologiche e cliniche, sono in grado di bloccare il meccanismo immunologico alla base e permettere il completo controllo della malattia in tempi piuttosto rapidi. Ciò significa per il paziente migliore qualità di vita, maggiori possibilità di effettuare attività sportiva e riduzione di utilizzo di altri farmaci, come i cortisonici orali, che nel lungo termine possono dare effetti collaterali importanti. In via preventiva, sempre per forme allergiche è possibile ricorrere all’immunoterapia specifica, che studiata e scelta con cura, “insegna” al sistema immunitario a ritollerare gli allergeni rilevanti per il paziente e quindi a ridurre le probabilità che una rinite allergica possa evolvere verso l’asma».
Riceviamo e pubblichiamo