Donna di 47 anni deceduta: prima donazione d’organi del nuovo anno in Puglia ad Andria
Ad Andria, l’Azienda Sanitaria Locale Bat ha effettuato la prima donazione d’organi del nuovo anno in Puglia. I familiari di una donna georgiana, scomparsa all’età di 47 anni, hanno acconsentito alla donazione di fegato, cuore e reni. Il coordinatore trapianti della Asl Bt, Giuseppe Vitobello, ha dichiarato: “Il pensiero va immediatamente al marito, ai figli e alla mamma della donna che senza esitazioni hanno dato il consenso alla donazione”.
Tutte le fasi del prelievo sono state eseguite nelle sale operatorie dell’Ospedale Bonomo di Andria, supervisionate dal dottor Nicola Di Venosa. Il fegato è stato prelevato dai chirurghi del Policlinico di Bari, il cuore è stato affidato ai cardiochirurghi del Policlinico di Napoli, mentre i reni sono stati presi in carico dall’equipe del Policlinico di Foggia.
La direttrice generale della Asl Bt, Tiziana Dimatteo, ha dichiarato: “Siamo vicini alla famiglia per questa prematura perdita. Questa terra continua a dimostrare una grandissima generosità con un ‘sì’ che dona vita e speranza”.
Il 2023 si è concluso per la Asl Bt con 18 segnalazioni di morte cerebrale su un totale di 130 in Puglia. Si sono registrati 15 donatori effettivi, con una percentuale di oltre 40 donatori per milione di abitanti e un tasso di opposizione pari a zero, un risultato notevole anche a livello nazionale.
Per quanto riguarda la donazione delle cornee, nel 2023 sono state prelevate 210 cornee (contro le 182 del 2022), corrispondenti a 540 cornee per milione di abitanti. I prelievi non si limitano agli ospedali, ma coinvolgono anche gli hospice e, grazie alla collaborazione con il 118, si estendono anche ai domicili.
“Questi numeri riflettono una cultura della donazione sempre più diffusa, basata sull’informazione, la formazione, l’associazionismo attivo e la sensibilizzazione. Sono anche il risultato di un lavoro che coinvolge attivamente il coordinamento trapianti della Asl Bt, con un modello che ha creato una rete su tutti i presidi ospedalieri e sul territorio. Nessun risultato di questo tipo sarebbe possibile senza la collaborazione attiva e concreta di tutti gli operatori sanitari e amministrativi coinvolti,” conclude Tiziana Di Matteo.