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Crisi irreversibile nel settore dei fornitori ospedalieri: i Presidenti delle Associazioni Regionali chiedono l’istituzione di un tavolo di crisi nazionale

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La recente pronuncia della Corte Costituzionale riguardo al payback nel settore delle forniture ospedaliere ha scatenato una profonda crisi nel comparto. I Presidenti delle Associazioni Regionali dei Fornitori Ospedalieri lanciano un grido d’allarme e chiedono al Governo l’istituzione immediata di un Tavolo di Crisi Nazionale.

Payback: la sentenza della Corte Costituzionale e la crisi delle imprese

Il 22 luglio 2024, la Corte Costituzionale ha dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale relative all’art. 9-ter del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, riguardanti il quadriennio 2015-2018. Questa decisione ha segnato un duro colpo per le imprese del settore, che speravano in un esito favorevole alla libertà d’impresa.

I Presidenti delle Associazioni Regionali dei Fornitori Ospedalieri hanno espresso il loro profondo sconforto e preoccupazione per il futuro del comparto. In una nota congiunta, sottolineano come questa sentenza possa portare a una crisi irreversibile, mettendo a rischio la sopravvivenza di oltre 4.000 imprese e di circa 112.000 posti di lavoro, compreso l’indotto del comparto sanitario.

Il richiamo alla responsabilità del Governo

I Presidenti delle Associazioni hanno richiesto l’intervento urgente del Governo per affrontare questa situazione critica. “Abbiamo cercato di comprendere le reali motivazioni e in tutti questi mesi ci siamo spesi per un concetto di rispetto e di tutela delle aziende. Non potremo contro-ribattere le sentenze, tenuto conto del giudizio della Consulta, ma il momento storico ci dà un chiaro segnale: si chiede un contributo di solidarietà, in cui le aziende vengono chiamate a ricoprire un debito con bisogno di salute, che non spetta a noi, ma forse a tutta la collettività,” affermano nella loro dichiarazione.

Le associazioni chiedono chiarimenti su perché il comparto delle forniture ospedaliere sia stato chiamato a contribuire direttamente, al di là dei margini e del proprio diritto d’impresa, per garantire la salute pubblica. Sottolineano inoltre che la responsabilità di questa crisi non è delle imprese, ma del Governo, e chiedono che vengano messe in atto misure per salvaguardare il futuro delle aziende e dei loro lavoratori.

Richiesta di un tavolo di crisi nazionale

Le associazioni chiedono con forza l’istituzione di un Tavolo di Crisi Nazionale che possa fornire risposte concrete e immediate al comparto. “Le imprese sono fatte di persone. La responsabilità non è nostra. La responsabilità è che il Governo si faccia carico del nostro destino. Se il nostro destino è scomparire, ci diano i mezzi per chiudere. I mezzi per rinunciare all’impresa. Che la politica si faccia carico delle nostre vite, della salvaguardia del lavoro e del futuro delle generazioni,” affermano.

La nota è stata condivisa con tutte le associazioni di categoria nazionali, ringraziando Confcommercio Imprese per l’Italia per il sostegno promesso, nonché Confindustria e PMI per le dichiarazioni a favore delle imprese in questo momento difficile.

Le associazioni regionali coinvolte

Tra le associazioni firmatarie della nota ci sono:

  • A.F.O.R.P. Puglia – Presidente: Grazia Guida
  • A.F.O.R.P. Basilicata – Presidente: Grazia Guida
  • AS.F.O. Emilia-Romagna – Presidente: Giorgio Sandrolini Cortesi
  • AS.F.O. Sanità Umbria – Presidente: Paolo Palombi
  • AFORM Regione Marche – Presidente: Cristiana Cori
  • AFOC Campania – Presidente: Vincenzo Bisogno
  • AS.F.O.C. Calabria – Presidente: Michele Maffei
  • Regione Toscana – Massimo Rambaldi
  • Regione Sardegna – Vanda Mulliri

Questa crisi mette in luce la necessità urgente di un intervento istituzionale per evitare un disastro economico e sociale nel settore delle forniture ospedaliere, cruciale per la salute pubblica.

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