Conclusione del progetto di Prevenzione della Ludopatia con un talk/spettacolo a Mesagne
Si conclude oggi, con un emozionante talk/spettacolo presso il teatro comunale di Mesagne, il progetto di sensibilizzazione e contrasto alla ludopatia “La vita non è un gioco”. Questo progetto, iniziato a marzo, è stato realizzato dalla Asl Brindisi in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese e condotto dalle compagnie teatrali Meridiani Perduti e Factory Compagnia Transadriatica.
L’evento finale, in programma alle 10.00, vede la performance della compagnia torinese Taxi1721 con lo spettacolo “Fate il nostro gioco”. Questa rappresentazione unica combina il rigore della scienza e della matematica con l’intrattenimento, smascherando i falsi miti del gioco d’azzardo e promuovendo una comprensione critica delle sue dinamiche.
Il talk/spettacolo sarà aperto dai saluti istituzionali del sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, del direttore generale della Asl Brindisi, Maurizio De Nuccio, del direttore sanitario Vincenzo Gigantelli, del direttore amministrativo Loredana Carulli e del direttore del Teatro Pubblico Pugliese, Sante Levante. In chiusura, interverrà l’equipe del Gap Brindisi con il direttore del Dipartimento per le Dipendenze Patologiche, Salvatore De Fazio, e la psicologa del Sert di Mesagne, Simona Capraro.
L’iniziativa, avviata nel mese di marzo, aveva l’obiettivo di promuovere una cultura critica del gioco nella popolazione, utilizzando il teatro e le arti visive come strumenti di sensibilizzazione. Il primo appuntamento ha visto la proiezione del cortometraggio di Simone Salvemini, “Aspettando la Cuccagna”, presso il Teatro Impero di Brindisi. Successivamente, nei mesi di aprile e maggio, sono stati condotti una serie di laboratori e incontri guidati da Sara Bevilacqua, attrice e regista, e Morena Mazzara, psicologa psicoterapeuta, in collaborazione con l’associazione Auser di Brindisi e l’Istituto Carnaro di Brindisi.
Il gioco d’azzardo patologico è un fenomeno preoccupante in Italia, con danni sociali e sanitari crescenti che colpiscono persone di tutte le età. La diffusione del gioco online ha reso il problema ancora più complesso, soprattutto tra i giovani e i minori, rendendo difficile il monitoraggio e l’intervento.
In questo contesto, le attività di cura dei servizi della Asl e i progetti di prevenzione come “La vita non è un gioco” sono essenziali per contenere il fenomeno. La conclusione di questo progetto rappresenta un passo significativo nella lotta contro la ludopatia, offrendo alla comunità strumenti preziosi per comprendere e contrastare questa dipendenza.