Colpo di calore nei bambini: come riconoscerli, prevenirli e curarli
I colpi di calore sono malesseri che possono manifestarsi con sintomi più o meno intensi e sono dovuti a un innalzamento improvviso della temperatura corporea. Ecco le indicazioni dell’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù” su come riconoscerli, prevenirli e curarli.
Quando la temperatura sale, in particolare se vi è un elevato tasso di umidità, il nostro organismo viene messo a dura prova. I bambini, in particolar modo i più piccini, sono ancor più vulnerabili in quanto la loro termoregolazione è meno efficace, anche considerando che la superficie corporea, che permette la traspirazione, è decisamente più ridotta.
I colpi di calore sono malesseri che possono manifestarsi con sintomi più o meno intensi. Sono dovuti a un innalzamento improvviso della temperatura corporea. Un’attenzione ancora maggiore deve essere posta per quei bambini con malattie croniche, che più facilmente possono andare incontro a gravi sintomi per l’eccessivo aumento della temperatura.
Le condizioni che possono causare i colpi di calore sono tre:
- Temperatura elevata;
- Alto tasso di umidità;
- Scarsa aerazione.
La combinazione di caldo e umidità è la causa principale del colpo di calore.
Quali sono i sintomi
I sintomi che caratterizzano un colpo di calore sono diversi e possono manifestarsi con più o meno intensità: nausea, mal di testa, aumento della temperatura corporea, crampi, sincopi (svenimenti) fino, nei casi più gravi, a disturbi della coscienza.
Inoltre se l’esposizione ai raggi solari è diretta, si può manifestare anche il colpo di sole con possibili ustioni di primo o secondo grado.
Come si prevengono
Per evitare i colpi di calore devono essere messi in atto alcuni provvedimenti finalizzati sia a evitare i colpi di calore che a garantire i massimi benefici al bambino.
Vediamone qualcuno:
- Evitare di far uscire il bambino e di fargli praticare attività fisica o sportiva nelle ore più calde;
- Non esporlo mai al sole negli orari più a rischio (dalle 11 alle 17);
- Aumentare la ventilazione dell’ambiente, eventualmente utilizzando un ventilatore. È possibile utilizzare anche il condizionatore, avendo cura di tenere una temperatura ambientale di 24°-25° e cercando di non passare continuamente da ambienti più caldi ad altri più freschi o viceversa. Importante utilizzare la funzione deumidificazione;
- Far indossare al bambino indumenti leggeri (preferibilmente di lino o cotone), che permettano una maggiore traspirazione;
- Preferire colori chiari dei vestiti che respingono i raggi solari;
- Esporre il bambino sempre con prudenza e solo dopo l’anno di vita al sole diretto. I raggi solari sono molto utili perché favoriscono la produzione di vitamina D, ma l’esposizione deve avvenire in maniera graduale;
- Non dimenticare di utilizzare sempre creme solari ad alta protezione. Un’esposizione non protetta può causare eritemi solari o ustioni, e creare danni irreversibili alla pelle;
- Bagnare spesso la testa e rinfrescare tutto il corpo con una doccia o con un bagno;
- Aumentare l’apporto idrico per reintegrare i liquidi persi tramite la sudorazione. In caso di caldo intenso possono essere utili anche le bevande che contengono sali minerali;
- Privilegiare una dieta ricca di frutta e verdura.
Come si curano
Portare il bambino in un ambiente ombreggiato e areato è la prima mossa da fare se il piccolo presenta i sintomi del colpo di calore. Se manifesta segni di mancamento, è necessario porlo a terra sdraiato con gli arti inferiori più sollevati rispetto al corpo e somministrare liquidi non troppo freddi a piccoli sorsi.
In caso di comparsa di febbre superiore ai 38° somministrare un antipiretico, quale il paracetamolo o l’ibuprofene.
Se il bambino non migliora, o in presenza di disturbi della coscienza, è necessario recarsi al più vicino Pronto Soccorso.