Centro malattie neuromuscolari, Amati: “Nulla di fatto sulla sede. Chiedo aiuto alle associazioni per battere la burocrazia sanitaria”
“Ancora nessuna notizia sulla individuazione della sede per la realizzazione di un Centro regionale per malattie neuromuscolari. L’assessore Palese si era impegnato a comunicare oggi la decisione della Giunta e invece un nuovo nulla di fatto, nell’attesa di un qualche cenno da parte del Policlinico, gravemente inadempiente nonostante diversi solleciti, per valutare e comparare la sua proposta con quella già dichiarata congrua dall’ARESS sul nuovo ospedale Monopoli-Fasano. A questo punto chiedo l’aiuto a voce alta delle associazioni dei malati per battere la burocrazia sanitaria, capace di tenere in ostaggio anche la decisione politica. E che questo stia accadendo è rivelato da un inciso pronunciato dall’assessore, relativo a una supposta ed esclusiva compatibilità del Policlinico con le necessità multidisciplinari di un Centro per malattie neuromuscolari: informazione infondata, così come riferito dal DG ARESS Giovanni Gorgoni durante i lavori dell’11 settembre scorso. Aggiornati i lavori a lunedì 9 ottobre”. Lo dichiara in una nota il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.
“La differenza tra i politici della Giunta regionale e del Consiglio regionale con le burocrazie sanitarie consiste nel fatto che a noi interessa solo la realizzazione del Centro malattie neuromuscolari e non la sua allocazione e chi si vedrà aumentare il proprio potere nella gestione di questo importante servizio: per noi va bene sia il Policlinico di Bari che il nuovo ospedale Monopoli-Fasano, purché si faccia in fretta e si definiscano la struttura, le risorse necessarie e il cronoprogramma. L’importanza assistenziale di un Centro regionale per malattie neuromuscolari ha bisogno di poche parole descrittive – continua Amati.
“Si tratta di strutture incardinate in presidi ospedalieri, da localizzare in posizione baricentrica (in questo senso il Policlinico e il nuovo ospedale Monopoli-Fasano si equivalgono), dotati di esperienze multidisciplinari con disponibilità delle unità operative di rianimazione, radiologia interventistica, endoscopia, pneumologia, neurologia e attività a consulenza di otorinolaringoiatria e gastroenterologia: queste attività e consulenze sono presenti e necessarie sia negli ospedali di II livello come il Policlinico di Bari, che negli ospedali di I livello come il nuovo ospedale Monopoli-Fasano – prosegue il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione.
“Gli spazi a disposizione di un Centro per malattie neuromuscolari non possono essere inferiori a 2.000 metri quadrati e devono essere in grado di offrire 12 stanze singole di ricovero; in questo senso è stata presentata una proposta adeguata e specifica per la soluzione del nuovo ospedale Monopoli-Fasano, mentre si continua a non conoscere alcuna soluzione altrettanto immediata e specifica per la soluzione del Policlinico. Lo staff medico – sottolinea Amati – deve essere composto di un direttore e nove medici, di cui 3 neurologi, 3 pneumologi, 3 fisiatri e 1 neuropsichiatra infantile. L’intero organico del centro deve inoltre prevedere ulteriori 29 unità di personale sanitario e non sanitario”.
“Il Centro deve essere collegato con continuità al mondo della ricerca e della didattica, considerata l’ampiezza delle prospettive di studio, nuove cure e tecnologie. Per quest’ultimo motivo entrambe le soluzioni hanno la possibilità di fare riferimento, per vicinanza chilometrica, alla Facoltà di Medicina dell’Università di Bari, mentre solo la soluzione del nuovo ospedale Monopoli-Fasano assicura equidistanza con più Facoltà di Medicina e in particolare di quella di Bari, come detto, di quella di Taranto e di quella di Lecce. Anzi, il mancato incardinamento del Centro in una specifica Azienda universitaria, rende più accessibile – ovviamente – l’attività di didattica e ricerca di tutte le Aziende universitarie pugliesi – conclude Amati.