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Appello al Governo: stop al payback sui dispositivi medici per salvaguardare la sanità pubblica

Una mobilitazione congiunta di associazioni di pazienti, società scientifiche e imprese di dispositivi medici lancia un appello al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per sospendere il meccanismo del payback sui dispositivi medici. La richiesta è di bloccare urgentemente una normativa che, secondo i promotori dell’appello, potrebbe compromettere gravemente il settore della produzione e distribuzione di dispositivi medici, con ricadute allarmanti per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e l’accesso alle cure.

Le associazioni firmatarie sottolineano che la norma rischia di portare a una crisi di filiera, che impatterebbe negativamente su ospedali e strutture sanitarie pubbliche, causando carenze di dispositivi medici essenziali. Tali carenze limiterebbero l’innovazione disponibile per i clinici e ridurrebbero il livello di formazione tecnica del personale medico. In termini di accesso ai servizi, le categorie più vulnerabili sarebbero le prime a subire le conseguenze, non potendo contare su soluzioni private alternative.

Nella lettera inviata al Governo, le associazioni esprimono la loro preoccupazione per un possibile blocco delle catene di produzione e distribuzione dei dispositivi, che potrebbe causare:

  • Riduzione di dispositivi medici disponibili negli ospedali, con gravi conseguenze per diagnosi e cure.
  • Diminuzione della qualità e della varietà dei dispositivi a disposizione dei medici, limitando l’innovazione tecnologica in corsia e in sala operatoria.
  • Limitazioni ai programmi formativi e aggiornamenti per il personale medico, impattando la qualità della diagnosi e della cura.
  • Contraccolpi sulla sanità pubblica che minerebbero il diritto alla salute dei cittadini, particolarmente per chi non può permettersi cure private.

Tra i firmatari dell’appello figurano associazioni rappresentative come Confindustria Dispositivi Medici, Confapi Salute Università Ricerca, ACOI – Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani, e SIAARTI – Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva, insieme ad altre organizzazioni di pazienti e associazioni scientifiche quali AMCLI (Associazione Microbiologi Clinici Italiani), FAIS (Federazione delle Associazioni Incontinenti e Stomizzati) e FISMELAB (Federazione delle Società Scientifiche Italiane di Medicina di Laboratorio).

La richiesta rivolta al Presidente Meloni si concentra su un intervento immediato già nella sessione di bilancio appena avviata, per scongiurare un impatto negativo irreversibile. Le associazioni, unite, sottolineano l’importanza di garantire che la sanità pubblica non venga gravemente penalizzata, tutelando al contempo l’accesso alle cure innovative e di qualità per tutti i cittadini.

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