Allarme sanitario: la carenza di medici di base rischia di sfociare in un sistema a pagamento
Il presidente del Comitato regionale permanente della Protezione civile e consigliere regionale della Puglia, Maurizio Bruno, lancia l’allarme sulla crescente carenza di medici di famiglia nella Sanità Pubblica italiana, sottolineando il rischio che il servizio diventi a pagamento a causa dell’espansione della Sanità privata.
In un periodo in cui il sistema sanitario pubblico è già sotto pressione a causa della pandemia, la mancanza di medici di famiglia sta emergendo come una criticità sempre più evidente. Bruno evidenzia che quasi 4 milioni di italiani sono attualmente senza un medico di base, una situazione che definisce come una bomba a orologeria pronta a esplodere.
Il consigliere regionale sottolinea la gravità della situazione, affermando che il vuoto lasciato dalla Sanità Pubblica sta iniziando ad essere colmato dalla Sanità privata, che potrebbe offrire servizi a pagamento, con tariffe che potrebbero arrivare fino a 50 euro a visita. Questo si tradurrebbe in un accesso differenziato alle cure, dove solo coloro che possono permettersi il lusso di pagare avranno accesso a servizi medici adeguati.
Bruno denuncia il rischio di smantellamento silenzioso del sistema sanitario pubblico in favore del settore privato. Questa tendenza potrebbe minare l’accesso universale e gratuito alle cure mediche, creando una società a due velocità dove solo coloro con risorse finanziarie potranno beneficiare di assistenza sanitaria di qualità.
Il consigliere regionale fa un appello affinché si affronti urgentemente la carenza di medici di famiglia, sottolineando che, se non affrontata tempestivamente, il numero di italiani senza medico di base potrebbe salire a 15 milioni entro i prossimi 5 anni. L’allarme è chiaro: è necessario agire ora per evitare un punto di non ritorno che metterebbe a rischio la salute di milioni di cittadini.