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Allarme medici in Puglia: anche gli specializzandi in fuga dai Pronto soccorso

Secondo quanto emerge dai dati diffusi  da “Repubblica Bari”, 22 specializzandi su 26 decidono di abbandonare il servizio presso i Pronto Soccorso pugliesi e preferiscono altre specializzazioni rispetto quelle che potrebbero portarli a lavorare in “urgenza”. Si tratta una tendenza in linea con quella nazionale, ma che rapportata alla complessa situazione regionale non è priva di implicazioni per il futuro della sanità pubblica pugliese.

In generale, è significativo il dato relativo all’abbandono della sanità pubblica: la Cgil ha calcolato che in 250 hanno lasciato il servizio, preferendo attività più remunerative. I numeri confermano, insomma, che lavorare in Pronto Soccorso non è un’aspirazione per i giovani medici: basti pensare che tra il 2020 e il 2022, su 1884 posti messi a bando, il 60,7% (1144) non è stato assegnato.
Le immagini dei Pronto Soccorso al collasso durante la pandemia hanno poi influito negativamente sulla percezione di un ambiente lavorativo estremamente faticoso.

A questi dati bisogna sommare le continue di richieste di trasferimento avanzate proprio dai medici pugliesi che attualmente prestano servizio al pronto soccorso. La riduzione del personale aumenta, infatti, il carico di lavoro di chi resta a fronteggiare le emergenze con sempre meno motivazione.

 

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