L’episodio più recente e grave si è verificato presso il Policlinico Riuniti di Foggia, dove una cinquantina di persone ha aggredito brutalmente il personale sanitario in seguito alla notizia della morte di una giovane paziente di 23 anni in sala operatoria. “La professione medica è una missione, un atto di sacrificio e dedizione verso il prossimo”, ha dichiarato Arturo Oliva, presidente dell’Ordine dei Medici di Brindisi. “Non possiamo accettare che i medici debbano lavorare con il timore costante di subire violenze”.
Nonostante i recenti provvedimenti del governo per contrastare il fenomeno, la situazione non mostra segni di miglioramento. Oliva ha sottolineato che “gli atti di repressione non sono sufficienti”. Alla base del problema vi è la cronica mancanza di personale sanitario e il conseguente sovraccarico di lavoro nei reparti. “I medici, nonostante gli sforzi e i doppi turni, fanno fatica a dare risposte adeguate”, ha aggiunto Oliva. “È giunto il momento di affrontare la questione in modo strutturato, e chiediamo alla Regione di adottare misure concrete per garantire la sicurezza dei professionisti della sanità”.
Il presidente dell’Ordine dei Medici di Bari, Filippo Anelli, insieme ai rappresentanti degli Omceo di Brindisi, Lecce, Taranto, BAT e Foggia, ha inviato una lettera a Emiliano, sollecitando un confronto per discutere le soluzioni più efficaci per arginare questo preoccupante fenomeno.