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A rischio chiusura l’Utin dell’ospedale “Perrino” di Brindisi, “Emiliano ha deciso di radere al suolo la sanità brindisina”

Continua ad allargarsi a macchia d’olio la crisi emergenziale che sta coinvolgendo i reparti delle strutture ospedaliere brindisine. Dopo la chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia del Camberlingo di Francavilla Fontana ed il trasferimento del punto nascite nel Perrino di Brindisi, diventato oramai unico riferimento una intera provincia di 400mila abitanti, ora sembra che anche l’Utin sia destinato nelle prossime ore a sospendere le attività.

La mancanza di personale medico ha da tempo messo in difficoltà quei sanitari che continuano ad operare con grandissimo affanno cercando di coprire la turnazione. Per questo motivo il direttore dell’Unità operativa, Lorenzo Quartulli, avrebbe presentato una richiesta ufficiale di sospensione delle attività quanto meno parziale alla direzione sanitaria proprio nelle scorse ore. Pertanto, i neonati che avranno bisogno della terapia intensiva saranno trasferiti in altre sedi ospedaliere come Lecce e Bari. Resta lo sconcerto visto che per anni proprio l’Utin di Brindisi è stato indicato come uno dei migliori reparti del Sud Italia.

“Questa situazione di Brindisi è nota, sconta carenze gravi che ci sono ovunque. Prendiamo in considerazione di fare una conferenza dei servizi per verificare quanto sta accadendo. E vorrei farlo di persona. C’è sicuramente qualcosa di grosso che non va. Andremo a vedere. E ci adopereremo perché non chiuda il reparto. C’è un commissario che deve affrontare questi problemi ed evitare la chiusura”. Ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese.

Secondo i sindacati e lo stesso Ordine dei Medici della provincia di Brindisi, alla base delle chiusure non ci sarebbe solo la carenza del personale medico ma anche una cattiva organizzazione che non consente di gestire in maniera ottimale le professionalità a disposizione.

“Siamo seriamente preoccupati. – ha detto il presidente dell’Ordine, Arturo Oliva, commentando la recente chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia di Francavilla Fontana – Il provvedimento della ASL per Francavilla Fontana, purtroppo, si inserisce in un filone di decisioni che continua a penalizzare il servizio pubblico provinciale e che quest’Ordine ha denunciato in più riprese e nel tempo riguardanti le situazioni dell’emergenza-urgenza, dei servizi radiologici, delle terapie intensive, delle chirurgie, dei punti nascita”.

I sindacati hanno invitato più volte la Asl di Brindisi a rivedere le scelte organizzative ed i provvedimenti di chiusura, che sebbene definiti dalla stessa Azienda Sanitaria locale temporanei, non vedono soluzioni a breve termine. Ma la chiusura dell’Utin è un colpo al cuore per il territorio che non conta un’altra Unità Operativa simile in tutta la provincia brindisina.

“Il buco di 450 milioni di euro della sanità pugliese, disamministrata dal centrosinistra negli ultimi 18 anni, impone, purtroppo, ulteriori scelte al ribasso a scapito di pazienti, medici, infermieri e operatori sanitari in una regione come la Puglia dove, negli ultimi giorni, assistiamo anche uno spettacolo grottesco sul tema del sostegno alla natalità, dapprima ‘concesso’ alle donne in difficoltà per un importo di 5mila euro e poi ritirato in attesa di non meglio precisati approfondimenti”. Lo afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Luigi Caroli. “Emiliano e Palese, assieme al commissario dell’Asl, Gorgoni, si facciano immediatamente carico di impedire la chiusura dell’Utin di Brindisi. Il diritto alla salute dei cittadini non può e non deve essere misurato con la calcolatrice” conclude Caroli.

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