Autismo, istituzioni e scuole insieme per sensibilizzare i piccoli studenti
Ad Acquaviva delle Fonti, ASL, Comune e Scuole si sono confrontati sulle metodiche di intervento clinico, educativo e sociale in favore dei piccoli utenti con disturbi dello spettro autistico e delle loro famiglie.
C’è chi ha disegnato una farfalla, chi ha creato uno slogan e ancora, chi ha dedicato un pensiero di affetto ad un compagno di classe: sono state tante e diverse le tracce lasciate oggi dai piccoli alunni delle scuole elementari e medie di Acquaviva delle fonti che hanno partecipato alla manifestazione di sensibilizzazione sul tema, organizzata dal Centro autismo della ASL e dal Comune, presso la sede della amministrazione comunale, nella settimana in cui ricorre la Giornata nazionale sulla consapevolezza dell’Autismo.
“L’obiettivo della nostra attività – ha spiegato il direttore del Dipartimento NPIA della ASL, Vito Lozito, intervenuto nell’incontro con gli studenti – è quello di promuovere il massimo grado di autonomia con conseguente miglioramento della qualità della vita e inclusione sociale dei bambini con disturbi dello spettro autistico attraverso la fitta rete presente sul territorio di servizi garantiti dalla azienda sanitaria, dalla amministrazione comunale, affiancati da istituiti scolastici e associazioni delle famiglie”.
Gli operatori del CAT di Acquaviva delle Fonti collaborano con le scuole e le famiglie, che vengono guidate nel mettere in pratica i suggerimenti terapeutici, favorendo il consolidamento delle abilità acquisite in ambulatorio. Utile anche il contributo degli educatori forniti dal Comune, i quali cooperano al raggiungimento degli obiettivi del progetto educativo e abilitativo individualizzato.
“Quest’anno abbiamo voluto far parlare direttamente loro: i protagonisti – ha detto il dottor Vincenzo Lasaponara, responsabile clinico del CAT di Acquaviva – e lo abbiamo fatto lasciandoli liberi di sprigionare tutte quelle abilità, che comunemente – ma erroneamente – si ritiene che l’autistico non possieda, vale a dire la creatività, la capacità di comunicare, di interagire, di condividere”.
Numerosi sono i progetti promossi dal CAT che vengono integrati con le terapie per favorire la riabilitazione di bambini e ragazzi seguiti dagli operatori ASL. “Tutto ciò ha consentito – commenta la dottoressa Silvana Tafuri, coordinatrice centro autismo – la de medicalizzazione dell’ intervento terapeutico e ha potenziato l’inclusione di alcuni utenti, che hanno fruito delle opportunità condivise con i loro coetanei: quali ad esempio la biblioterapia e il corso pilota per parruccai, ecc.”.
A distanza di un anno dall’inizio del progetto riabilitativo in biblioteca, organizzato in sinergia con l’associazione locale Grillo Parlante, è stato realizzato e proiettato un video relativo al percorso dei ragazzi, che nel corso dell’incontro hanno letto e drammatizzato insieme una storia. Hanno, infine, condiviso altre attività con i gruppi di lettura, intesa come percorso terapeutico alternativo all’ambulatorio medico.