Caffè: benefici e controindicazioni di una delle bevande più popolari al mondo
Il caffè è una bevanda molto popolare in tutto il mondo ottenuta dalla macinazione e torrefazione dei semi della pianta del genere Coffea. Il caffè rientra tra gli alimenti definiti “voluttuari”, vale a dire non necessari alla salute perché non contengono sostanze nutritive fondamentali per l’organismo. Tuttavia, le sostanze in esso contenuto possono svolgere importanti funzioni.
La caffeina è in grado di interagire con particolari molecole (recettori) che hanno la funzione di regolare il sistema nervoso, cardiovascolare ed endocrino. Essa agisce da stimolante del sistema nervoso centrale bloccando l’azione della adenosina, una sostanza prodotta dall’organismo che promuove il sonno e la vasodilatazione e diminuisce la frequenza cardiaca. La caffeina favorisce la produzione di due ormoni (adrenalina e noradrenalina) che aumentano il metabolismo corporeo, il numero di battiti del cuore (frequenza cardiaca) e la pressione arteriosa oltre a determinare maggiore eccitabilità e capacità di concentrazione.
Una volta ingerita, la caffeina si distribuisce in tutti i tessuti del corpo e i suoi effetti stimolanti insorgono a partire da 15-30 minuti dopo l’ingestione, persistendo per diverse ore. Per questo motivo, il caffè è noto come tonico e alleato contro la stanchezza.
Ricerche recenti suggeriscono che il caffè e la sua azione stimolante potrebbero avere benefici sulla salute. Nello specifico:
- aumenta la resistenza al sonno
- diminuisce il senso di affaticamento
- stimola la concentrazione
- aumenta le prestazioni fisiche e mentali
- migliora l’umore
- attenua i disturbi della memoria
Bere fino a tre/quattro tazzine di caffè espresso al giorno, per un totale di 400 milligrammi circa di caffeina, si ritiene non comporti danni alla salute nelle persone adulte e sane. È bene precisare, però, che la caffeina non agisce su tutte le persone allo stesso modo. Infatti, anche se il suo consumo moderato è ritenuto sicuro per la maggior parte delle persone, in individui non abituati a bere caffè possono comparire alcuni effetti indesiderati anche con dosaggi bassi.
Le donne in gravidanza e in allattamento dovrebbero ridurre della metà la quantità di caffè che abitualmente consumano, in modo da non superare i 200 milligrammi al giorno di caffeina poiché essa è in grado di attraversare la placenta e può passare anche nel latte materno.
Poiché la caffeina è presente anche in diversi altri alimenti e bevande, come tè, cioccolato, energy-drink, bisogna fare attenzione a evitare di consumarli contemporaneamente per non assumere una quantità eccessiva di caffeina rispetto alla dose consigliata.
Effetti collaterali
Il consumo elevato di caffè, con la conseguente assunzione di grandi dosi di caffeina, presenta potenziali rischi per la salute. Gli effetti indesiderati della caffeina dipendono, oltre che dalla quantità assunta (dosi superiori a 400 milligrammi al giorno), anche dall’eventuale ipersensibilità individuale. Sono effetti reversibili, vale a dire che scompaiono se si riduce il consumo di caffè.
Gli effetti indesiderati a livello del sistema nervoso centrale includono:
- insonnia
- agitazione
- ansia
- irrequietezza
- tremori
A livello del sistema cardiocircolatorio si possono verificare:
- temporaneo aumento della pressione sanguigna
- battito del cuore irregolare (aritmie)
- battiti del cuore accelerati (tachicardia)
Infine, il caffè riduce l’assorbimento e la disponibilità per l’organismo di alcune sostanze come la riboflavina, o vitamina B2, il ferro e il calcio. Persone con disturbi gastrointestinali, come reflusso acido o ulcera dello stomaco, anemia o osteoporosi dovrebbero evitare di assumere caffè, così come i bambini e gli adolescenti.