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Intolleranza al lattosio, come riconoscerla e affrontarla

Le intolleranze alimentari costituiscono un vasto gruppo di disturbi definiti come reazioni avverse al cibo e, a differenza delle allergie, non coinvolgono il sistema immunitario. Mentre le allergie alimentari possono manifestarsi, a volte anche in modo violento, immediatamente dopo aver mangiato l’alimento incriminato, i sintomi dovuti ad una intolleranza alimentare possono comparire anche a distanza di ore, in casi rari anche dopo alcuni giorni rendendo più difficile metterli in relazione con il cibo responsabile.

Esistono diverse tipologie di intolleranze alimentari: la più frequente è quella al lattosio. È di tipo enzimatico ovvero determinata dall’incapacità dell’organismo di digerire alcune sostanze. Lo zucchero presente nel latte di tutte le specie animali (mucca, pecora, capra, asina, oltre al latte materno), ed è dovuta alla mancanza dell’enzima lattasi che scinde il lattosio in glucosio e galattosio. In assenza dell’enzima lattasi l’organismo non è in grado di digerire il lattosio e, di conseguenza, nelle persone intolleranti esso arriva nel colon in quantità superiore alla capacità di assorbimento della parete intestinale; il lattosio che rimane nell’intestino fermenta con conseguente produzione di gas e comparsa di diarrea.

Forme di intolleranza al lattosio

 I tipi principali di intolleranza al lattosio conosciuti sono tre:

  • mancanza, fin dalla nascita, dell’enzima lattasiche, normalmente, compare quando il bambino beve il latte la prima volta. Il neonato dovrà, quindi, essere nutrito con latte artificiale senza lattosio.
  • intolleranza al lattosio nell’età prescolare-scolare, dovuta ad una progressiva riduzione dell’attività dell’enzima lattasi. Tale diminuzione è un processo normale (fisiologico) che si verifica a partire dallo svezzamento. In alcune persone, però, porta alla scomparsa dell’enzima nell’età adulta: è la più comune forma di intolleranza al lattosio.
  • intolleranza al lattosio di tipo transitorio, si può manifestare a causa di una diarreaacuta causata da un’infezione. Di solito, questo tipo di intolleranza regredisce in 3-4 mesi.

Quali alimenti contengono il lattosio?

Il lattosio è presente in moltissimi alimenti. Non è contenuto, infatti, solo nel latte e nei suoi derivati ma anche in molti altri prodotti in cui il latte è presente come ingrediente e il lattosio come additivo per ammorbidire o aggiungere gusto, oppure come conservante.

Nella nostra alimentazione quotidiana troviamo il lattosio in:

  • pane e altri prodotti da forno, merendine, biscotti
  • creme, margarina, condimenti per insalate
  • minestre precotte
  • preparati a base di carne e insaccati
  • bevande per la prima colazione
  • corn-flakes, caramelle e altri snack
  • polvere di lattosio presente in alcuni farmaci
  • siero di latte in polvere come fonte proteica negli integratoriper gli sportivi

Per le persone intolleranti questo può essere un vero problema: l’attenzione va posta sulla somma delle quantità nascoste (occulte). È importante, quindi, controllare sempre le etichette dei prodotti prima di acquistarli. Con l’entrata in vigore del regolamento (UE) 1169/2011 sull’etichettatura alimentare, infatti, è obbligatorio informare il consumatore sulla presenza dei cosiddetti allergeni nei prodotti confezionati evidenziandola con un carattere diverso, come dimensione, stile o colore, rispetto agli altri ingredienti per permetterne una visualizzazione rapida.

Sintomi dell’intolleranza al lattosio

I sintomi provocati dall’intolleranza al lattosio sono: presenza di gas nello stomaco o nell’intestino (flatulenza), gonfiore addominale, pancia che brontola, dolori addominali, diarrea. La loro gravità dipende sia dalla quantità di lattosio ingerito che dall’entità del difetto enzimatico: alcune persone non riescono a tollerare nemmeno la quantità utilizzata per macchiare il caffè, altre potrebbero bere tranquillamente un bicchiere intero di latte senza avere problemi.

L’intolleranza al lattosio, infatti, spesso non richiede l’eliminazione permanente dalla dieta degli alimenti che lo contengono, ma una loro riduzione (dai 3 ai 9 mesi) in base alla tolleranza individuale. I sintomi provocati dall’intolleranza al lattosio possono essere comuni a molte altre malattie. Per scoprirne la causa, prima di rimuovere il latte e i prodotti lattiero-caseari dalla dieta, è importante farsi visitare dal medico di famiglia. Per comprendere se i sintomi comparsi siano, o meno, legati all’assunzione di lattosio il medico potrebbe suggerire di eliminare dalla dieta per un paio di settimane tutti i prodotti che lo contengono e, successivamente, dopo aver valutato se i disturbi siano migliorati, potrebbe prescrivere il test specifico per accertare l’intolleranza al lattosio.

I numeri

In Italia la predisposizione a questa intolleranza riguarda il 50% della popolazione, nei paesi britannici il 5%, ma nelle popolazioni dell’Estremo Oriente la percentuale sale quasi fino al 100%,

 

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