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Ispezione al Cup Ex Vito Fazzi: informativa sui diritti dei cittadini alle cure sanitarie

Il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo di La Puglia Domani, ha condotto un’ispezione questa mattina presso il Cup dell’ex ospedale Vito Fazzi di Lecce per affrontare il problema delle lunghe liste d’attesa che rendono difficile prenotare alcune visite mediche ed esami diagnostici. Questa situazione critica, secondo Pagliaro, coinvolge non solo la Asl di Lecce, ma tutte le aziende sanitarie pugliesi.

Nonostante gli sforzi dei medici e della direzione della Asl di Lecce nel cercare di soddisfare le esigenze dei cittadini, i tempi di attesa per alcune prestazioni sono diventati insostenibili. Per affrontare questa problematica e garantire a tutti il diritto alle cure, anche a chi non può permettersi visite ed esami a pagamento, Pagliaro sottolinea l’importanza di informare i cittadini sui loro diritti.

Il decreto 124 del 1998 stabilisce che le Regioni, insieme alle Asl e agli ospedali, devono fissare i tempi massimi fra richiesta di prestazione ed esecuzione. Esistono quattro codici di priorità: U-urgente, B-breve, D-differibile e P-programmata, con tempi che vanno da un minimo di 72 ore a un massimo di 180 giorni. Inoltre, esiste un’agenda tutor, una lista speciale che si aggiorna con le disdette delle prenotazioni o la liberazione di spazi per visite ed esami.

Se i tempi di attesa si prolungano, i cittadini possono richiedere che la prestazione venga fornita in intramoenia senza dover pagare il medico come privato, ma versando solo il ticket, se dovuto. Questo è un diritto dei pazienti, e la differenza di costo è a carico della Asl.

Pagliaro sottolinea l’importanza di una comunicazione capillare e chiara ai cittadini su questi diritti, poiché molti non ne sono a conoscenza. Per richiedere il rimborso delle visite ed esami a pagamento, si può compilare un modulo e inviarlo agli indirizzi specificati, allegando la ricetta medica e la prescrizione del Cup.

L’obiettivo principale di questa ispezione è stato quindi quello di informare i cittadini su questi diritti, fornendo loro le informazioni necessarie per accedere alle cure sanitarie senza lunghe attese e con la possibilità di ottenere un rimborso per le prestazioni effettuate privatamente.

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