Ospedale Perrino: eccellenza nazionale nel trattamento fratture del femore
L’Unità Operativa di Ortopedia dell’Ospedale Perrino di Brindisi, guidata dal Dottor Gianfranco Corina, è stata riconosciuta come un’eccellenza nazionale nel trattamento delle fratture del collo del femore.
Questo prestigioso riconoscimento è stato assegnato da Agenas, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, che ha valutato le performance fino al 2021 e le ha inserite nel Piano Nazionale Esiti 2022, recentemente pubblicato.
Questo piano ha classificato il modello organizzativo adottato presso l’ospedale Perrino ai vertici della classifica per l’eccellenza nelle prestazioni chirurgiche.
L’eccezionale risultato ottenuto in termini di tempestività ed efficacia degli interventi è stato reso possibile grazie alla collaborazione e al supporto dell’équipe guidata dal Dottor Massimo Calò, direttore del reparto di Anestesia e Rianimazione.
I dati presentati da Agenas evidenziano un notevole miglioramento nella gestione delle fratture del collo del femore a Brindisi.
Prima del 2017, solo circa il 20% dei pazienti con questo tipo di frattura riusciva a essere operato entro due giorni.
Tuttavia, a partire dal 2017, questa percentuale è salita a quasi il 90% e ha continuato a crescere fino al 2021.
Ad esempio, nel 2016 solo il 21,08% dei casi veniva trattato entro due giorni, mentre nel 2021 questa percentuale è stata del 96,11%.
Questi dati posizionano stabilmente l’Ospedale Perrino ai vertici della classifica nazionale delle strutture sanitarie che trattano fratture del collo del femore. Questa lista confronta le performance di 712 strutture sanitarie, sia pubbliche che private, evidenziando il notevole successo dell’ospedale Perrino in questa specifica prestazione chirurgica.
“Siamo soddisfatti di come stiamo lavorando – commenta Corina – perché ci siamo dati una struttura organizzativa che ci consente di intervenire tempestivamente nei casi di specie, nel rispetto del Pdta regionale. Questi numeri riguardano le situazioni in cui è possibile intervenire con il “protocollo femore” in maniera immediata. Se un paziente si procura frattura a seguito di un ictus, di un infarto o di un altro evento acuto deve passare per altre procedure prima di arrivare sul nostro tavolo operatorio. Diverso, invece, è il caso di una frattura provocata da una “semplice” caduta: in quel caso la nostra équipe interviene nei due giorni, come certificano i dati di Agenas”.
Di recente, è stato introdotto un nuovo indicatore che valuta gli interventi ortopedici entro 48 ore dall’arrivo al Pronto Soccorso.
Anche in questo caso, l’ospedale Perrino continua a ottenere risultati di eccellenza, mantenendosi ai vertici nazionali per quanto riguarda i tempi di trattamento delle fratture del collo del femore.
“Quando si fanno valutazioni sulle tempistiche – prosegue Corina – bisogna tenere conto di diversi fattori: oltre alla presenza di eventi acuti, ci possono essere casi in cui i pazienti arrivano da altre strutture, il cui trasferimento comporta un allungamento dei tempi di attesa per il trattamento chirurgico. Quello che ci riguarda, quindi, è determinare in quanto tempo una frattura del collo del femore viene sottoposta a trattamento chirurgico dall’arrivo in reparto”.