Lotta all’arresto cardiaco: Italia in prima linea per la salute del cuore
“Ogni anno in Europa si registrano circa 400.000 arresti cardiaci, con 60.000 casi solo in Italia”, dichiara Federico Fiorenzo Semeraro, presidente eletto dello European Resuscitation Council, durante le celebrazioni della Giornata Mondiale per la rianimazione cardiopolmonare alla Camera dei deputati, che ricorre il 16 Ottobre.
“Attualmente, solo il 58% delle persone che assistono a un arresto cardiaco interviene con manovre salvavita, mentre solo il 28% utilizza il defibrillatore”, sottolinea Semeraro. “La sopravvivenza complessiva è circa dell’8%, evidenziando la necessità di interventi tempestivi e diffusi per migliorare i tassi di sopravvivenza”.
Il modello danese, che ha triplicato la sopravvivenza in dieci anni, suggerisce un approccio completo.
“Bisogna riconoscere che si tratta di un arresto cardiaco, chiamare il 112, cercare un defibrillatore e cominciare la rianimazione”, afferma Semeraro.
L’approccio danese si basa su una formazione estesa nelle scuole, al momento del conseguimento della patente di guida e corsi specifici per gli operatori del 118.
In Italia, la “legge salvavita” del 2021 è stata un passo significativo, con l’obbligo dei defibrillatori in luoghi pubblici e la formazione a scuola. “Il Ministero della Salute ha approvato tre decreti attuativi”, dichiara Orazio Schillaci, ministro della Salute, sottolineando i progressi compiuti negli ultimi mesi.
“Allo stesso tempo, si lavora per presentare alle Regioni la proposta per la realizzazione e l’adozione di un’applicazione mobile integrata con i servizi delle centrali operative del 118″, afferma Schillaci. L’app avrà l’obiettivo di geolocalizzare rapidamente soccorritori e defibrillatori vicini al luogo dell’emergenza.
Per quanto riguarda la formazione scolastica sulla rianimazione, Paola Frassinetti, sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione, anticipa un decreto sull’insegnamento obbligatorio del supporto di base. “Abbiamo un decreto da approntare sull’insegnamento obbligatorio del supporto di base, sia per il personale ATA, sia per allievi, sia per i docenti che diventeranno a loro volta formatori”, afferma Frassinetti.
Inoltre, il vicepresidente della Camera dei deputati, Giorgio Mulè, propone sgravi fiscali per chi installa defibrillatori in ambienti domestici. “La maggior parte degli arresti avviene in ambienti domestici”, ricorda Mulè, “la percentuale di salvezza una volta avviato questo percorso salirà di molte migliaia di vite ogni anno”.
La lotta all’arresto cardiaco in Italia è ora in prima linea, con azioni concrete volte a rendere gli spazi domestici più sicuri e ad aumentare il numero di vite salvate ogni anno.