Salice contro la violenza di genere: grande partecipazione per il primo appuntamento di “Parla di lei”
Per la rassegna “Parla di lei”, lunedì 16 ottobre si è tenuto a Salice Salentino l’incontro “Adolescenti e violenza di genere”. Ad aprire la serata, il toccante cortometraggio “Non è amore” realizzato nel 2018 e dedicato a Noemi Durini dai bambini di Scorrano. “Si può amare da morire, ma morire d’amore no – colpiscono le parole pronunciate dai ragazzi, le stesse parole di Noemi sull’ultimo aggiornamento dello stato Facebook. Noemi fu assassinata da Lucio Marzo, allora minorenne, il 3 settembre del 2017.
Grande la commozione della madre di Noemi, Imma Rizzo, che ha condiviso il ricordo della figlia, insistendo sulla necessità dell’impegno delle istituzioni e della giustizia per proteggere le donne e punire i colpevoli.
L’Avv. Valentina Presicce Difensore della famiglia Durini e presidente dell’associazione Astrea, che da dieci anni promuove la cultura della non violenza e del rispetto, ha dichiarato: “Tutti i nostri progetti sono rivoti alle nuove generazioni perché la violenza è un problema strutturale della nostra cultura: i giovani devono gettare le basi per un’educazione al rispetto”.
L’Avv. Mena D’Antini, Consigliera Pari Opportunità Provincia di Lecce, ha sottolineato l’importanza della presenza maschile: “Spesso queste cose le raccontiamo fra donne: c’è un mutuo soccorso tra di noi ma il messaggio di contrasto alla violenza di genere deve arrivare all’universo maschile.”
La violenza di genere è una problematica intrinseca all’essere donna – ha continuato – c’è ancora qualcosa che non funziona, non è possibile che ancora ci sia tanta violenza e tanta rabbia. Forse la politica deve iniziare a interrogarsi. Scuola, carcerazione preventiva e divieto permessi premio: forse muovendoci su queste tre direttive si possono evitare molti femminicidi – ha concluso D’Antini.
Il Dr. Massimiliano Macagnino, psicologo, psicoterapeuta e Giudice Onorario Tribunale Minori Lecce nota che “L’autore di violenza ha difficoltà a leggere le emozioni, non solo le proprie ma anche quelle altrui. Non riuscendo a comprenderle, ha difficoltà a identificare i propri bisogni e quelli dell’altro. Di conseguenza, vive una condizione di caoticità che gli impedisce di conseguire obiettivi coerenti con i propri scopi. La violenza – continua – diventa una modalità istintiva ed efficace psicologicamente, perché restituisce all’autore l’illusione di aver esercitato un controllo sulla situazione. Il meccanismo si reitera e si autoalimenta.
Se vogliamo superare questo fenomeno dovremmo farci carico del minore come persona tenuta ad apprendere la lettura delle emozioni proprie e altrui – conclude Macagnino.
Il Dott. Michele Serra, Dirigente scolastico IC Salice-Guagnano afferma l’importanza dell’educazione: “Tutte le scuole hanno il diritto e dovere di fare istruzione ma anche educazione: si tratta di due aspetti che devono procedere insieme. Anche con le famiglie è necessaria un’alleanza educativa per far crescere bene i ragazzi e far loro capire i principi di rispetto reciproco e buona educazione.
Questo è un impegno – continua – che deve darci la forza di spingere la nostra attenzione come comunità educante verso questo obbiettivo. A volte i ragazzi si educano da soli con i social e questo fenomeno sfugge al nostro controllo. Allora serve uno sforzo ulteriore, che rappresenta un piccolo passo verso il traguardo – conclude Serra.
Benedetta Ala