Asl Taranto: un incontro per fare il punto sulle apparecchiature acquistate
La mattina del 10 agosto si è tenuto un incontro per fare il punto sullo stato dell’arte sulle ultime apparecchiature elettromedicali acquisite da Asl Taranto. Alla presenza del personale sanitario interessato, il direttore generale Vito Gregorio Colacicco ha voluto offrire una panoramica sulle moderne attrezzature per la cura e la diagnosi che sono (o saranno presto) nelle disponibilità delle strutture sanitarie pubbliche tarantine. Gli investimenti sono stati possibili grazie a fondi nazionali e regionali e finanziamenti del PNRR.
L’ammodernamento e potenziamento tecnologico ha richiesto un ingente sforzo economico e organizzativo ed è stato possibile grazie a tre linee di finanziamento: 70 milioni di euro sono stati stanziati grazie al decreto legge n 243/2016 ““Interventi Urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno” che prevedeva interventi per l’ammodernamento tecnologico delle apparecchiature e dei dispositivi medico-diagnostici delle strutture pubbliche ubicate nei territori dei comuni di Taranto, Statte, Crispiano, Massafra e Montemesola; oltre 3 milioni sono arrivati dai Fondi FESR 2014-2020 con delibera regionale n. 1425/2021 e altri 26 milioni sono i finanziamenti del PNRR per l’ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero (delibera regionale 763/2022).
Per quel che riguarda i fondi stanziati nel 2016 (70 mln di euro) ma disponibili successivamente, sono stati impegnati al 97% e completati interventi per circa 45 milioni di euro che hanno permesso l’acquisizione e la messa in funzione di una tomoterapia, una TAC per applicazioni in radioterapia oncologica, una TAC 128 slice, due PET/TAC, un gamma camera SPECT, 4 ecografi, un sistema di diagnostica telecomandata, due acceleratori lineari ad alta energia, tre mammografi, una brachiterapia, un microscopio esoscopio 3D 4K per la neurochirurgia (ASL Taranto è la prima azienda sanitaria in Puglia a esserne dotata e tra le poche in Italia), tre colonne laparoscopiche 3D Full HD per la sala operatoria e altrettante per endoscopia digestiva e il robot Da Vinci.
I fondi FESR, invece, prevedono 2 milioni di euro per apparecchiature e attrezzature per la prevenzione delle malattie cardiovascolari, malattie respiratorie, malattie gastrointestinali e per la prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro. Sono così previsti per la prevenzione delle malattie cardiovascolari, elettrocardiografi e sistemi holter cardiaci e pressori; polisonnigrafi e auto C-PAP, cabina pletismografica e saturimetri palmari con memoria per far fronte alle continue richieste di trattamento dell’insufficienza respiratoria a domicilio per quel che riguarda la prevenzione delle malattie respiratorie; due camper sanitari per potenziare l’assistenza e al supporto sociosanitario dei lavoratori delle fasce più deboli nelle aree più decentrate della Provincia. Ulteriori 1,3 milioni di euro sono invece destinati al processo integrato di screening, diagnosi, trattamento e follow-up delle patologie corneali e delle malattie rare nei presidi territoriali con una gestione dei percorsi integrati tra macchinari e una piattaforma tecnologicamente molto avanzata.
Dei quasi 650 milioni di euro di finanziamenti del PNRR destinati alla Regione Puglia per la sanità, per la Asl Taranto sono previsti quasi 14 milioni di euro per le grandi macchine, con la sostituzione di quelle più vecchie di cinque anni, e altrettanti per la digitalizzazione. Per quel che riguarda le grandi macchine, sono stati già acquisiti, alcuni sono già in funzione mentre altri saranno installati e collaudati nelle prossime settimane, otto tomografi computerizzati 128 strati per una spesa di 4,2 milioni di euro, distribuiti tra Moscati, Grottaglie, Martina Franca, Castellaneta, Massafra, Manduria e due al SS. Annunziata: tali apparecchiature sono progettate per produrre immagini trasversali del corpo mediante ricostruzione computerizzata dei dati della trasmissione di raggi X rilevati su diversi piani e angolature, incluse le acquisizioni assiali, cine, elicoidali (volumetriche), cardiache e gated. I risultati ottenuti dal dispositivo rappresentano un valido strumento per la diagnosi di malattie, traumi o anomalie e per la pianificazione e il monitoraggio della terapia. Arriveranno anche tre tomografi a risonanza magnetica, per 2,7 milioni di euro, al SS. Annunziata, Moscati e Martina Franca (la risonanza magnetica è una tecnica di diagnostica per immagini non invasiva che consente di acquisire immagini con alta definizione delle diverse strutture anatomiche e di differenziare i diversi tessuti. L’apparecchiatura è caratterizzata da una elevata qualità delle immagini e velocità di esecuzione degli esami. Le macchine di ultima generazione attenuano gli artefatti dati dal movimento naturale dell’organismo umano limitando il rischio di dover ripetere una sequenza d’esame. L’assenza di radiazioni ionizzanti, inoltre, la rende particolarmente adatta anche per la ripetizione di esami a breve distanza di tempo), due nuovi e moderni angiografi cardiologici e altrettanti angiografi vascolari (2,4 milioni di euro), quaranta ecomotografi multidisciplinari (venti al SS. Annunziata, sette a Martina Franca, otto a Castellaneta e 5 a Manduria, per 1,3 milioni di euro) e quattro telecomandati radiologici, costati quasi un milione di euro per il SS. Annunziata, Castellaneta, Martina Franca e Manduria, che è un’apparecchiatura diagnostica di nuova generazione per l’esecuzione di radiografie con mezzo di contrasto e di radiografie dell’apparato muscolo-scheletrico e del torace, dell’addome e dell’apparato digerente garantendo una migliore qualità delle immagini a fronte di una minima dose di esposizione ai raggi X del paziente.
“Le nuove tecnologie permettono di garantire diagnosi precise e buone cure – ha affermato il direttore generale Vito Gregorio Colacicco – ed è fondamentale rimanere al passo con i tempi, sostituendo macchinari obsoleti e aggiornandosi sulle nuove attrezzature disponibili. In questo modo possiamo così ridurre la mobilità passiva, quei viaggi della speranza che costano tempo, fatica e denaro alle famiglie: è doveroso permettere ai tarantini di poter ricevere diagnosi e cure avanzate a casa propria. Ringrazio tutte le articolazioni, da quelle sanitarie a quelle tecniche, hanno lavorato in sinergia per cogliere questa opportunità”.
Riceviamo e pubblichiamo