Controversia sulla riorganizzazione dei dipartimenti sanitari all’Asl Lecce: il caso del Dipartimento dell’Emergenza-Urgenza e le delibere contestate dalla Regione Puglia
Nonostante la riorganizzazione dei dipartimenti sanitari presso l’ASL Lecce sia stata proposta con l’obiettivo di ottimizzare le risorse e migliorare l’efficienza del sistema sanitario, una controversia di ampia portata sta scuotendo l’ente. Al centro del dibattito, il Dipartimento dell’Emergenza-Urgenza e la nomina provvisoria del suo direttore, Maurizio Scardia, che ha suscitato l’attenzione del Dipartimento della Salute della Regione Puglia.
Il Caso del Dipartimento dell’Emergenza-Urgenza
Il direttore dell’Anestesia e Rianimazione del “Vito Fazzi” di Lecce, Giuseppe Pulito, ha dato mandato all’avvocato Donato Vergine di contestare la decisione del direttore generale dell’ASL Lecce, Stefano Rossi, riguardante l’incarico provvisorio assegnato a Scardia, direttore del 118 e coordinatore dei pronto soccorso dell’ASL. Questa decisione ha portato il Dipartimento della Salute della Regione Puglia a richiedere chiarimenti sulla rimodulazione dipartimentale trasmessa dall’ASL Lecce. Secondo Rossi, la rimodulazione mira a ridurre il numero di dipartimenti e di incarichi di direttori/coordinatori, al fine di contenere le spese per il personale, in linea con quanto richiesto dalla DGR 412/2023. La situazione è ancora incerta, con i direttori attuali in posizione provvisoria e l’attesa della costituzione di un comitato di dipartimento per completare le votazioni entro 30 giorni e assegnare gli incarichi definitivi.
Delibere Contestate dalla Regione Puglia
La controversia è stata ulteriormente alimentata dalle delibere 242 e 290 firmate dal direttore generale dell’ASL Lecce, Stefano Rossi, che hanno suscitato l’attenzione e la censura del Dipartimento della Salute della Regione Puglia. In particolare, la delibera 242 riguarda l’assegnazione dell’incarico di direzione della Terapia Intensiva Cardiovascolare a un anestesista. L’assessore alla Sanità, Rocco Palese, e il direttore del Dipartimento Salute, Vito Montanaro, hanno richiesto chiarimenti su questo incarico, cercando di verificare se il medico designato abbia le competenze necessarie per svolgere il ruolo assegnato. La delibera 290, dal titolo “Approvazione organizzazione dipartimentale Asl Lecce e contestuale conferimento incarichi provvisori direttori di Dipartimento per l’Area Sanità”, ha attirato l’attenzione sulle procedure di nomina dei direttori di dipartimento. La Regione ha sollevato dubbi riguardo alla mancata istituzione del comitato di dipartimento, che avrebbe dovuto selezionare e indicare la terna di candidati alla direzione dei dipartimenti, prima che fosse effettuata la nomina.
Altri Dipartimenti Contestati
La situazione di contestazione si estende oltre al Dipartimento dell’Emergenza-Urgenza. Anche il dipartimento del Farmaco, guidato da Letizia Fulceri (la nomina è stata contestata da parte degli stessi farmacisti intervenuti all’assemblea di insediamento della responsabile pro tempore del dipartimento, la quale non gode di buona reputazione neanche tra la classe medica. Sembra che la dott. Fulceri indichi quali dispositivi usare e quali no senza tener conto delle richieste dei medici) oltre alla Chirurgia e Specialistiche, sotto la guida di Marcello Giuseppe Spampinato, e del dipartimento di Medicina e specialistiche sotto la guida del dr. Parente, sembrerebbero esprimere malcontento, anche se al momento nessuna azione ufficiale è stata intrapresa. Le anomalie nelle procedure di nomina dei direttori hanno gettato ombre su alcuni dipartimenti, con sospetti di irregolarità che necessitano di approfondimenti e chiarezza. Nell’Asl LE si pensa soprattutto al potere da gestire? Il tutto a discapito dei paziente per i quali si allungano di molto i tempi di attesa
Il Futuro dell’ASL Lecce
La riorganizzazione dei dipartimenti sanitari all’ASL Lecce è destinata a essere seguita con attenzione, poiché avrà un impatto sull’assetto organizzativo e sull’erogazione dei servizi sanitari nella zona. La decisione finale e l’esito delle contestazioni saranno di fondamentale importanza per garantire una gestione efficace e trasparente del sistema sanitario locale. La verifica del Dipartimento della Salute della Regione Puglia sulle operazioni della ASL di Lecce metterà in luce se gli atti firmati da Rossi siano conformi alla strategia regionale “taglia sprechi” e se rispettino le normative riguardanti le nomine dei direttori di dipartimento. La lotta contro le irregolarità e gli sprechi nella sanità pugliese è una priorità, e la Regione si dimostra determinata ad agire con efficienza e rigore nell’azione analitica di verifica degli atti delle aziende sanitarie. L’intera situazione rimane ancora incerta e complessa, ma la Regione Puglia sembra pronta a vigilare attentamente sull’andamento della situazione all’ASL Lecce. Se la parola d’ordine è “tagli” senza pensare al paziente allora è la fine del sistema sanitario nazionale…
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