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Bari: il Centro Colli-Grisoni abbellito da murales, “per uscire dalle proprie mura mentali e strutturali”

Al via da luglio fino a settembre il progetto “Extramuràle-s – Per uscire dalle proprie mura mentali e strutturali”: i disegni all’esterno della struttura, che ospita Neuropsichiatria infantile e centro Autismo, saranno realizzati da ragazzi di età compresa fra 12 e 17 anni.

 Il Centro Colli-Grisoni a Bari sarà presto abbellito da murales: saranno i giovani utenti della struttura, che ospita la Neuropsichiatria della Infanzia e dell’adolescenza (Npia) e il Centro Autismo della ASL, a realizzarli, nell’ambito del progetto “Extramuràle-s Per uscire dalle proprie mura mentali e strutturali”, partito in questi giorni e in programma fino a settembre. Venti ragazzi, di cui dieci utenti afferenti al servizio di Neuropsichiatria e altri dieci – amici o familiari scelti da ciascun minore – tutti di età compresa fra i 12 e i 17 anni, potranno dare ampio spazio alla propria creatività e al senso del bello e, nello stesso tempo, recuperare il decoro dei muri esterni, spesso imbrattati da slogan aggressivi e deturpanti.

“Questa attività si propone come esperienza significativa  attraverso un coinvolgimento   creativo e un approccio ludico-espressivo, per accrescere il benessere psico-fisico dei ragazzi e per permettere loro di  esperire il percorso di cura con maggiore serenità e creatività”.  Spiega il responsabile della Unità operativa Npia centrale e autismo, Cesare Porcelli.

“Il disegno – prosegue Porcelli – essendo parte integrante dello sviluppo del bambino, che sembra attratto istintivamente, sin dalla  più tenera età, dal lasciare una traccia sul foglio, consente di riferire informazioni in maniera non invasiva e del tutto spontanea. Accanto agli aspetti evolutivi, il disegno offre la possibilità di apprezzare gli aspetti simbolici del minore ed in particolare quelli legati alla sua rappresentazione del mondo”.

Tra gli obiettivi specifici del progetto rivolto agli adolescenti con o senza disabilità, rientrano la capacità di rappresentare graficamente e mediante l’uso di colori una sequenza di stati emozionali/sentimentali, la conoscenza di sé stessi e degli altri attraverso il linguaggio visivo e ancora potenziare l’autostima, favorire l’autonomia, oltre a stimolare il senso civico educando al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio presente sul territorio.

“Il progetto ha anche l’intento di integrare gli aspetti più propriamente medici e quelli relazionali della cura: rendere il luogo di cura più accogliente, colorato e rispondente alla “ricerca del bello”. L’ambiente e le caratteristiche dello stesso influenzano notevolmente lo stato d’animo e i vissuti degli individui che lo abitano. Per cui, si può facilmente comprendere quale rilievo l’ambiente, e nello specifico il colore, possa assumere in situazioni di particolare delicatezza come la permanenza in ambienti di cura. Il paziente e la sua famiglia, vivendo una condizione di disagio e/o di sofferenza hanno bisogno di sentirsi accolti in un ambiente esteticamente gradevole”. Spiega Marina De Benedittis, Educatore Professionale NPIA e Autismo.

Il progetto di Murales è stato pensato e strutturato dagli educatori professionali della Npia, in collaborazione con un fisioterapista, e con il contributo di un pittore decoratore che, insieme agli operatori sanitari, gestirà le realizzazioni grafiche nella fase operativa. Dopo la creazione del gruppo di lavoro e la scelta del tema da sviluppare saranno condivisi i ruoli che ciascuno desidera rivestire per la realizzazione del murales. In un secondo momento si passerà alla progettazione del murales su carta che sarà riportato sul muro a   dimensioni reali, utilizzando la tecnica del grigliato per la trasposizione in scala del bozzetto. Ad ogni  partecipante verrà assegnata un’area o parte del murales.

 

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