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Tagli al personale sanitario in Puglia: conseguenze drammatiche per la sanità pubblica

La recente disposizione regionale della Puglia, contenuta nella DGR 412 del 28/3/2023, ha confermato la regione fra quelle in Piano di Rientro, prefigurando il Commissariamento a causa del pesante disavanzo del Servizio Sanitario Regionale nell’esercizio 2022.

La misura prevede il blocco di ogni tipo di reclutamento del personale, comprese le procedure concorsuali in atto e/o programmate, di nuovi incarichi di responsabilità di strutture complesse e semplici, degli acquisti di prestazioni socio-sanitarie da privato accreditato e da strutture extraregionali se non debitamente autorizzate e la riduzione significativa della spesa farmaceutica e dei dispositivi medici. Ma quali saranno le conseguenze drammatiche di questi tagli per la sanità pubblica?

La DGR 412/23 ha imposto alle aziende pubbliche della Puglia l’incremento dei livelli quali-quantitativi della produzione almeno pari a quelli rilevati nell’anno 2019, la riduzione delle liste di attesa, il raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano regionale della prevenzione e le disposizioni per l’abbattimento della mobilità passiva extraregionale. Tuttavia, queste rigide misure hanno implicazioni devastanti per il personale sanitario e per la qualità dell’assistenza fornita ai cittadini.

In primo luogo, il blocco delle assunzioni e degli incarichi di responsabilità delle strutture complesse e semplici è in evidente contrasto con la grave carenza di personale sanitario nella regione. La Puglia ha un gap negli organici di circa 3.000 medici e 15.000 infermieri in meno rispetto all’Emilia-Romagna, una situazione aggravata dal fatto che il 70% del personale sanitario ha un rapporto di lavoro a tempo determinato. In questo contesto, come si può pensare di mantenere i livelli quali-quantitativi, ridurre le liste d’attesa, raggiungere gli obiettivi previsti dai programmi di screening e ridurre la mobilità passiva?

In secondo luogo, la riduzione significativa della spesa farmaceutica e dei dispositivi medici avrà inevitabili ripercussioni sulla qualità dell’assistenza sanitaria fornita ai pazienti. Molti pazienti potrebbero essere costretti a pagare di tasca propria farmaci e dispositivi medici essenziali, mentre altri potrebbero essere costretti a sottoporsi a cure meno efficaci o meno sicure. Inoltre, il divieto di effettuare spese per investimenti per l’adeguamento strutturale e il potenziamento tecnologico ridurrà la capacità delle strutture sanitarie di fornire cure di qualità.

In conclusione, la DGR 412/23 avrà conseguenze drammatiche per la sanità pubblica in Puglia. Il blocco delle assunzioni e degli incarichi di responsabilità delle strutture sanitarie, insieme alla riduzione della spesa farmaceutica e dei dispositivi medici, avrà un impatto negativo sulla qualità dell’assistenza sanitaria fornita ai cittadini. In un momento di emergenza sanitaria come quello attuale, la decisione della Puglia di tagliare i fondi per la sanità pubblica rischia di aggravare ulteriormente una situazione già difficile. È necessario trovare soluzioni alternative per garantire l’accesso universale ai servizi sanitari e il diritto alla salute dei cittadini pugliesi.

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