Il binomio vino e salute al compleanno del Five Roses. Puglia Sanità per gli Ottant’anni del rosato più longevo d’Italia
Il primo rosato d’Italia – e forse del mondo – ha celebrato i suoi primi ottant’anni. Durante l’evento, tenutosi il 29 maggio presso il Museo del Vino “Piero e Salvatore Leone de Castris” di Salice Salentino, esperti e addetti ai lavori si sono confrontati sul tema “80 anni di Five Roses – Storia, traguardi ed obiettivi futuri del primo rosato imbottigliato d’Italia”. È emerso nel corso dei lavori, fra i diversi punti attenzionati, il tema dibattuto del rapporto fra vino e salute, un interrogativo controverso e non privo di implicazioni economiche.
Nel corso della serata, sono intervenuti il presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella, il presidente reggente di Confindustria Lecce Nicola Delle Donne, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, il sindaco di Salice Salentino Cosimo Leuzzi, il vicepresidente di Unioncamere Mario Vadrucci, il padrone di casa Piernicola Leone de Castris.
Il presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella, in merito ai dubbi recentemente sollevati dalla dottoressa Antonella Viola, che ha sottolineato quanto il vino possa nuocere alla salute, anche se consumato con moderazione, ha dichiarato: “La salute non è un’opinione da dare, ma una scienza. La Comunità Europea non ci protegge in tal senso, in quanto ha l’interesse di valorizzare altri prodotti. Il vino italiano, però, sta conquistando il mercato globale: vini come il Five Roses rappresentano il made in Italy nel mondo”.
Cotarella fa notare che nei confronti di queste eccellenze spesso si tende ad assumere un atteggiamento masochistico: “Nessun medico francese si sognerebbe di fare ciò che la Dottoressa Viola ha fatto nel suo ultimo libro, che sta vendendo tra l’altro migliaia di copie.” Cotarella parla a tal proposito di “attacchi scellerati”, insistendo sul fatto che un vino di qualità farà certamente meno danni sulla salute di un prodotto scadente, e ricordando che non si parla di abuso di alcol, ma di un consumo moderato. Le argomentazioni del presidente di Assoenologi sarebbero supportate da referti medici.
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, il quale ha ricordato che “Qualità è una fra le parole ricorrenti nel libro del Five Roses: bere vino di qualità farà meno male che bere un vino non di qualità. L’obiettivo è continuare a puntare su un prodotto che coniughi rispetto del territorio, qualità estrema, valori e tradizioni familiari. Questa è la risposta migliore nei confronti di chi ci attacca”.
Se il dato empirico può aiutare in qualche misura la ricerca, mettiamo con piacere a servizio della comunità scientifica la nostra esperienza. Al termine dei lavori, il festeggiato, associato a una deliziosa selezione di specialità gastronomiche salentine, è stato ancora una volta il protagonista indiscusso della serata, che è proseguita presso il Wine Hotel Leone de Castris “Villa Donna Lisa”. Una serata all’insegna del Five Roses sembra non aver compromesso affatto il nostro sonno e la nostra produttività, tant’è che alle prime ore del mattino abbiamo pensato di scrivere di ieri sera – ricordiamo tutto – e di fare al rosato più longevo d’Italia i nostri più sinceri auguri.
(La redazione invita a bere sempre responsabilmente e con moderazione)
Benedetta Ala