Maggio mese della salute mentale: il benessere psicologico dei lavoratori è davvero una priorità per le aziende?
Secondo uno studio condotto da Alight, negli Stati Uniti e in alcuni Paesi dell’Europa occidentale, ben il 73% dei dipendenti valuta i propri livelli di stress come “moderati” o “alti”, e solamente il 34% dei dipendenti ritiene che i propri datori di lavoro si preoccupino veramente del loro benessere. Eppure, il punto di vista dei datori di lavoro dimostra una realtà differente: il benessere mentale dei propri dipendenti è al primo posto tra le priorità dei datori di lavoro italiani.
L’enorme quantità di cambiamenti che le aziende hanno affrontato negli ultimi anni, tra cui la pandemia, gli eventi geopolitici e l’instabilità economica, ha costretto i dipendenti e i datori di lavoro a fronteggiare situazioni enormemente complesse. Proprio per questo, oggi i dipendenti sono alla ricerca di strumenti e risorse che migliorino il benessere generale e offrano un sano equilibrio tra lavoro e vita privata.
Nell’International Workforce and Wellbeing Mindset Study condotto da Alight nel 2022, è emerso quanto sia diffuso e serio il problema dello stress, che spesso sfocia nel burnout, tra i dipendenti. Infatti, secondo il report, risulta che negli Stati Uniti e in alcuni Paesi dell’Europa occidentale, ben il 73% dei dipendenti valuta i propri livelli di stress come “moderati” o “alti”, e solamente il 34% dei dipendenti ritiene che i propri datori di lavoro si preoccupino veramente del loro benessere.
Eppure, il punto di vista dei datori di lavoro dimostra una realtà differente: secondo lo studio pubblicato nel 2023 a cura di Alight Benefit sul luogo di lavoro in un mondo che cambia, che raccoglie le opinioni di lavoratori e dirigenti sul tema dei programmi di benefit aziendali, risulta che il benessere mentale dei propri dipendenti è al primo posto tra le priorità dei datori di lavoro italiani. Seguono poi il benessere fisico, l’allineamento tra valori dell’azienda e quelli dei lavoratori, le relazioni sociali e il work-life balance.
L’idea di progettare una strategia volta al benessere psicologico dei lavoratori è possibile e, grazie all’aiuto di varie soluzioni, si può sviluppare un programma che dia priorità alla gestione dello stress e dimostri il valore delle persone. A questo proposito, è necessario concentrarsi su 4 tipologie di benessere che permettono ai dipendenti di vivere l’ambiente lavorativo più serenamente: mentale, fisico, economico e sociale. È importante non solo offrire un supporto immediato, ma anche approcci preventivi, continui e a lungo termine, al fine di aiutare i talenti a crescere e a dare il meglio di sé.
A questo proposito, è fondamentale che le aziende si impegnino a promuovere modelli di lavoro che siano in grado di prestare la giusta attenzione alle varie esigenze dei talenti presenti nel contesto lavorativo. Naturalmente, i manager svolgono un ruolo di rilievo, in quanto rappresentano una figura di riferimento per i propri dipendenti.
“Il benessere psicologico dei lavoratori è un elemento che nessun’azienda può permettersi di ignorare. È necessario che ogni dipendente possa sentirsi tutelato e supportato da un ambiente lavorativo aperto all’ascolto e pronto a offrire le soluzioni giuste per le esigenze di ciascuno. Se non trattati in tempi brevi, i livelli elevati di ansia e stress possono portare a una mancanza di motivazione, a una riduzione della produttività, a prestazioni scarse e ad un aumento dell’assenteismo. Ogni singolo componente della realtà lavorativa deve avvalersi di strumenti e supporti adatti a garantire un’esperienza lavorativa il più serena possibile e gestire i momenti di difficoltà in modo concreto ed efficace.” Dichiara Silvia Maffucci, HR Director di Alight.
Promuovendo il benessere sul lavoro, infatti, si crea un ambiente positivo in grado di aiutare e stimolare i dipendenti a dare il meglio di sé e a migliorare le prestazioni complessive dell’azienda. È proprio quando si dimostra di avere cura dei propri dipendenti che il dipendente stesso si sente concretamente ascoltato.
Per aiutare ad attrarre e trattenere i talenti, soprattutto in un mercato del lavoro altamente competitivo come quello odierno, è importante far sentire le persone sostenute anche nei momenti di crisi servendosi di risorse utili per prendersi cura della propria salute fisica, emotiva e finanziaria. Per questo motivo, è essenziale alleggerire quei fattori di stress che turbano maggiormente i dipendenti, tra cui le preoccupazioni finanziarie, che sono generalmente grande motivo di ansia: possono essere semplificate avvalendosi di soluzioni e benefit innovativi, personalizzati e adatti alle esigenze del singolo dipendente.
Sebbene lo stress o i momenti di pressione spesso siano inevitabili, la produttività e il rendimento possono iniziare a diminuire quando le richieste e i ritmi di lavoro diventano insostenibili. E, se non si sta bene fisicamente o se si è stressati, ansiosi o demoralizzati, può essere molto difficile svolgere al meglio qualsiasi mansione. Al fine di scoraggiare scenari di questo tipo, è importante che le aziende possano fruire di una strategia volta a minimizzare gli impatti negativi e limitare situazioni particolarmente estenuanti. A questo proposito, è bene disporre di informazioni e dati in grado di potenziare le risorse esistenti e formarle evidenziando i punti di forza di ciascuno. Feedback, sondaggi, interviste e questionari sono elementi che possono portare alle aziende un importante valore non solo a livello di profitti, ma soprattutto a livello umano.
Infine, è importante poter contare sui manager che devono essere in grado di dimostrare empatia e intelligenza emotiva e che si sentano a proprio agio nel parlare di benessere con i propri collaboratori. Per supportarli, è opportuno offrire una formazione aggiuntiva sul fare comunicazione in maniera efficace. Solo in questo modo i manager potranno essere ritenuti responsabili di prestazioni elevate e del benessere dei dipendenti.