Le conseguenze fisiche e psicologiche della pandemia sui bambini
La pandemia ha avuto un impatto significativo sulle abitudini di tutti, in modo particolare su quelle dei bambini. Il distanziamento sociale e l’isolamento domestico hanno infatti modificato le abitudini alimentari e lo stile di vita dei bambini, con conseguenze anche a lungo termine sulla salute fisica e mentale.
Uno su tre ha passato più tempo davanti allo schermo e ha ridotto l’attività fisica, mentre 120% dei genitori ha visto peggiorare livelli di attenzione dei propri figli. A certificarlo sono i dati dell’Oms Europa che dimostrano gli effetti della pandemia in 13 dei 53 paesi europei per un totale di quasi 43.000 famiglie, incluse 4.900 italiane.
Il 30% delle famiglie ha iniziato a cucinare più pasti fatti in casa durante la pandemia, consentendo un maggiore controllo su ingredienti più sani, in genere, di quelli del cibo comprato al supermercato o ordinato a domicilio. Un genitore su 5 ha però riferito che i propri figli hanno iniziato a consumare più dolci come caramelle, torte, gelati e pasticcini, portando a un aumento del rischio di obesità. Tanto che è raddoppiata la percentuale di genitori che riteneva che il peso dei loro figli fosse aumentato.
Le restrizioni imposte durante la pandemia hanno ridotto le opportunità per i bambini di dedicarsi all’attività fisica e al gioco all’aperto: il 30% è diventato meno attivo rinunciando a andare in bicicletta, giocare a calcio o correre nel parco. Sono aumentati di pari passo i livelli di tempo sullo schermo.
Durante il lockdown, circa il 36% dei bambini ha trascorso più tempo guardando la televisione, giocando ai videogiochi o utilizzando i social media. L’impatto negativo del Covid-19 ha riguardato anche il benessere psicologico, con una riduzione della capacità di attenzione riscontrata nei propri figli da almeno 2 genitori su 10.
“Le lezioni che abbiamo tratto – commenta Kremlin Wickramasinghe, consigliere dell’Oms Europa per l’alimentazione – sottolineano l’importanza di attuare politiche efficaci per migliorare l’alimentazione, incoraggiare l’attività fisica e proteggere il benessere delle famiglie”. Ciò “è particolarmente importante per proteggere la salute dei gruppi dei gruppi socioeconomici più svantaggiati, che sono stati colpiti più duramente dagli effetti della pandemia”.
Fonte: ANSA