Digitalizzazione ed equità negli screening mammografici: traguardi e obiettivi del Convegno nazionale GISMa
“Una regione dove c’è grande fermento rispetto agli screening oncologici: non potevamo non scegliere la Puglia”. Lo ha dichiarato in apertura la presidente GISMa Silvia Deandrea.
La storia, i modelli organizzativi, le metodologie di refertazione, le piattaforme, la comunicazione. Ogni aspetto dello screening per la diagnosi precoce del tumore della mammella è stato scandagliato nel Convegno nazionale del GISMa, Gruppo italiano screening mammografico, che nel suo ventennale ha organizzato l’evento per la prima volta in Puglia.
Equità negli screening
Esperti da ogni parte d’Italia sono intervenuti per condividere pratiche ed esperienze di screening mammografico. L’occasione preziosa di un confronto necessario per il miglioramento costante dei programmi di prevenzione oncologica. Gli screening fanno infatti parte dei Livelli essenziali di assistenza (LEA) e richiedono – come ha sottolineato Andrea Piccioli, Istituto Superiore di Sanità – di raggiungere tutta la popolazione target, a prescindere dal posizionamento nord-sud, dalla cittadinanza, dalla condizione socio-economica, dal livello culturale. Nek Albano, dirigente del Servizio Promozione della salute della Regione Puglia, ha confermato: “La Puglia è tra le sette regioni italiane destinatarie di fondi europei per il potenziamento degli screening attraverso il Piano Nazionale Equità e salute rivolto alla popolazione vulnerabile. Lavoreremo per non lasciare nessuno escluso dai percorsi di screening”. Il suo intervento al convegno poi ha riguardato il passaggio dal cartaceo al digitale.
Digitalizzazione dei servizi
C’era una volta il volantino che veniva distribuito nelle cassette postali, poi la lettera d’invito personalizzato e oggi in Puglia la piattaforma multicanale: Sm@rtScreening offre servizi e informazioni qualificate attraverso telefonata, email e messaggistica. Presto disponibili anche chatbot e voicebot in linguaggio naturale e accessibile, e il collegamento (obbligatorio) con l’app IO, dichiarato a livello nazionale punto unico di accesso. La tecnologia ha permesso di raggiungere persone che non avevano mai ricevuto la lettera di invito cartaceo: di queste, 31mila hanno confermato l’appuntamento a favore di una diagnosi precoce, circa 20mila hanno rinunciato perché magari avevano provveduto privatamente e hanno così consentito di lasciare spazio ad altre persone e massimizzare la capacità produttiva. “Possiamo guardare alla digitalizzazione – come ha dichiarato Diego Iemmi, Regione Lombardia – non come mito della Pubblica Amministrazione ma come strumento”.
Obiettivo adesione
Focus sulla Puglia anche con l’intervento di Alessandra Gaballo, coordinatrice del gruppo di lavoro regionale dello screening mammografico, che ha ripercorso la storia dello screening regionale, dalla nascita nel 2005 alle deliberazioni e ai Protocolli operativi del 2020 e 2022. Limiti e potenzialità sono state analizzate, con un proiettore sulla “rivoluzione culturale” determinata dalla scelta di impedire la prescrizione delle prestazioni di screening per le donne asintomatiche in fascia di età (50-69 anni), cambiamento che ha portato a un notevole e rapido aumento dell’adesione.
Fonte: Portale Regione Puglia